Un simbolo di rinascita e di speranza”. Così don Marco Merlini, parroco della comunità interparrocchiale Immacolata Concezione di Spina, Mercatello e Castiglione della Valle, definisce la riapertura della chiesa parrocchiale di San Nicolò a Spina. Domani (sabato 13), infatti, a distanza di ben 1.033 giorni dal sisma del 15 dicembre 2009, le porte della chiesa si riapriranno ai fedeli per la prima messa dopo la ricostruzione. “Il sisma – racconta don Marco – ha profondamente danneggiato l’antica chiesa di Spina, situata all’interno del piccolo borgo medievale. Erano completamente crollate le vele dell’abside, e la facciata di fondo si era staccata dal muro. Era quindi inagibile. I lavori per il restauro – continua – sono iniziati sei o sette mesi fa e sono stati possibili grazie ai fondi concessi dalla Soprintendenza per i beni culturali. Gli interventi sono stati mirati al consolidamento della struttura, ed oggi possiamo di nuovo ammirarla così com’era prima di quel 15 dicembre. Poi – aggiunge don Marco – c’è stato il contributo attivo dei fedeli della comunità, che hanno partecipato tramite offerte e lavoro volontario. Dobbiamo ringraziare loro, ad esempio, per il restauro del portone d’entrata, dell’impianto di amplificazione, e del servizio di pulizia della chiesa”. Un momento importante, quindi, per tutta la comunità di Spina che ha voluto e atteso da quasi tre anni la riapertura della propria storica chiesa. In questo periodo di “limbo”, la comunità ha continuato la propria vita liturgica nel centro pastorale dedicato al beato Pier Giorgio Frassati e finanziato dalla Caritas italiana. Affinché la ricostruzione delle “mura della casa di Dio” non resti però un traguardo solo “materiale”, ma segni un rinnovato spirito cristiano, la comunità di Spina – spiega don Marco – “celebrerà l’Anno della fede attraverso quattro incontri dedicati ai quattro articoli del Credo, a cui si aggiungeranno testimonianze ed un incontro tra tutti gli operatori dell’unità pastorale per i cinquant’anni del Concilio Vaticano II”.
La riapertura del luogo di culto assume, inoltre, anche una forte valenza simbolica: l’edificio liturgico è, infatti, l’unica struttura riaperta nel borgo medievale da quel 15 dicembre 2009. Ancora oggi, passeggiando tra i viottoli, è un susseguirsi di case vuote e impalcature necessarie a sostenere strutture pericolanti. La stessa casa canonica e le aule adiacenti sono andate completamente distrutte, quindi andranno ricostruite ex novo. Qua e là campeggiano striscioni come “La ricostruzione è un diritto” o “Gli intenti non bastano. Case subito”, messaggi di una comunità che per quasi tre anni si è sentita “terremotata di serie B”. Da qualche mese a questa parte, però, come sottolineano don Marco e gli abitanti della zona, alla frustrazione si è sostituita la speranza. “Finalmente qualcosa si è mosso – racconta il parroco – e c’è fiducia tra la popolazione. La ricostruzione leggera è quasi terminata e molte famiglie sono tornate a casa. Abbiamo poi avuto la conferma dei fondi per la ricostruzione pesante, e siamo in attesa della legge regionale che dovrebbe arrivare entro fine anno”. Due settimane fa, infatti, in un incontro a San Biagio della Valle, la presidente della Regione, Catiuscia Marini, ha reso noto che in un paio di mesi verrà approvata la legge regionale con tutti i requisiti tecnici e normativi necessari per avviare la ricostruzione pesante, in virtù dei 35 milioni di euro stanziati quest’estate dal Governo, cui vanno ad aggiungersi 6,5 milioni di risorse regionali, per un totale di 42,5 milioni di euro.
Celebrazione con il Vescovo
La comunità di Spina celebrerà la riapertura della chiesa di San Nicolò domani (sabato 13 ottobre), alle 18, con una liturgia presieduta dall’arcivescovo mons. Gualtiero Bassetti. Seguirà un buffet offerto dai fedeli per festeggiare la ricostruzione dell’edificio sacro: un momento di gioia aperto a tutta la comunità. La chiesa di Spina verrà riaperta dopo quasi tre anni. Erano le 14 e 11 minuti del 15 dicembre 2009, infatti, quando una scossa di magnitudo 4.2 della scala Richter, con epicentro tra Spina e Pieve Caina, fece tremare l’area a nord di Marsciano. In pochi minuti, nove delle principali frazioni del territorio furono messe in ginocchio e 600 persone persero la propria casa.