Sette secoli di cultura dopo il ‘la’ dato dal Papa

Il settimo centenario dell'Università di Perugia

L’8 settembre l’Università e tutta la cittadinanza di Perugia celebreranno in modo solenne il VII centenario di istituzione dell’ateneo. A fondare lo Studium generale, con la bolla Super specula dell’8 settembre 1308, fu Papa Clemente V; il quale in questo modo si riscatta dalla condanna ‘all’inferno’ che gli comminò il Sommo poeta. Lunedì 8 settembre 2008, quindi, una serie di grandi manifestazioni saranno il momento culminante delle celebrazioni avviate ormai da tempo. L’atmosfera della giornata sarà quella di ricordare non solo la nascita dell’Università, ma anche l’attività lungo sette secoli di vita, con particolare riguardo al rapporto simbiotico con la città di Perugia e con l’Umbria in genere. Oggi l’ateneo conta 34.380 iscritti, il 40% dei quali provengono da fuori regione; e oltre 1.400 sono stranieri. Nel complesso, 138 corsi di laurea, con un corpo docente di 1.232 professori. Il momento più ‘popolare’ è quello che si snoderà da piazza Italia a piazza IV Novembre nel tardo pomeriggio di lunedì (vedi box qui sotto). Sfileranno gruppi in costume medievale provenienti da Amelia, Assisi, Bevagna, Città della Pieve, Gualdo Tadino, Montefalco, Montone, Narni, Norcia, Orvieto, Trevi, Valfabbrica. A seguire, una cerimonia rievocativa dell’istituzione dello Studium generale, alla presenza del magnifico rettore Francesco Bistoni, dell’arcivescovo mons. Giuseppe Chiaretti, e del sindaco Renato Locchi. E poi, ancora un colorito tocco di Medioevo ma vivente e operante, con l’esibizione degli Sbandieratori di Gubbio, Narni e San Gemini. Su un piano più accademico, dall’8 al 10 settembre si terrà a palazzo Murena il convegno ‘Dall’Università delle nationes all’Università per l’Europa’, con la partecipazione di studiosi italiani e stranieri. Il convegno analizzerà il caso di Perugia nel contesto della storia delle università europee, dalle origini medievali all’età contemporanea. ‘Per l’ateneo perugino – dice la professoressa Carla Frova (Università Roma La Sapienza), coordinatrice del Comitato scientifico – la ricorrenza del centenario è stata e sarà occasione di un forte impegno di ricerca sulla propria storia, sulla scia di una tradizione di studi che ha offerto risultati importanti, ma certamente può e deve essere rinnovata e incrementata’. Mons. Chiaretti: l’Università nel nome di DioLunedì, in piazza IV Novembre, l’arcivescovo della città, mons. Giuseppe Chiaretti, di fronte alla folla radunata per celebrare l’istituzione dell’Ateneo, pronuncerà un discorso in cui un’ampia carrellata storica si unirà a un intenso afflato spirituale. Ne presentiamo in anteprima alcuni spezzoni. ‘In nome di Dio, l’Eterno. Settecento anni fa… cominciava nel nome di Dio il grande cammino ascensionale della cultura umbra… Carissimi, visto che mi trovo qui a riproporre in certo modo la figura di Bertrand de Got (Clemente V), sia consentito invitarvi ad un pensiero di gratitudine a Dio, dal quale prende il via il nostro essere e la nostra inalienabile dignità di uomini e di donne… Cito la preghiera con la quale si apre lo Statuto del Comune di Perugia del 1278, l’anno del costruzione della stupenda fontana che sta dinanzi ai nostri occhi: ‘Il popolo di Perugia (il testo dice però universitas perusina) intende cominciare la stesura delle leggi nel nome di Dio 1’onnipotente. Onnipotente ed etemo Iddio, concordia del mondo, che doni la pace e fai ogni cosa buona, degnati salvare la nostra città per la quale chiediamo lo stato florido della milizia e del popolo. Padre misericordioso, fa’ che i credenti in Cristo possano riconoscere la tua bontà e incamminarsi per la via della luce. La città di Perugia sia a Te affidata, Tu che sei l’unica sorgente di pace del mondo, e sappia riconoscere Te, Signore, e la tua Chiesa’. È con questa preghiera, composta dai nostri antenati trenta anni prima dello Studium, che intendo anch’io salutare la nascita plurisecolare della Universitas studiorum perusina, di cui sono stato anch’io alunno, attingendo idealmente l’acqua lustrale dal maestoso ‘fonte’, una sorta di popolare battesimo ante litteram, che i Pisano eressero nella platea magna trent’anni prima dello Studium, avvertendoci: ‘Si bene perspicias mira videre potes’ [Se guardi bene, vedrai cose meravigliose, ndr]. E la triade delle Grazie cristianizzanti, fede-speranza-amore, continua ancora a far cantare ‘sora acqua’, con il suo incessante chiocchiolìo, pur nel frastuono dei tempi moderni, continua per tutti coloro che passano a rivolgere l’invito: ‘Aspice jocundum vivere fontes’, che annuncia ai mortali la vita e la speranza. E tale sia l’augurio, nel nome di Dio padre di tutti, per la nostra magnifica Università’.