Sessualità smarrita

GIOVANI. Il nuovo corso di suor Roberta sull'affettività

Da quest’anno il corso sull’affettività ‘Se questo è amore’ curato da suor Roberta Vinerba si fa in due. A marzo si è svolta la ‘tre giorni’ dedicata ai giovani dai 17 anni in su. Nuova formula e nuovi contenuti, un’evoluzione naturale del ‘vecchio’ corso di nove incontri al quale erano presenti più di 150 adolescenti e giovani di tutte le età. Adesso tocca ai giovanissimi: una ‘due giorni’, il 9-10 maggio, nella quale si affronterà il tema affettività e sessualità in maniera appropriata a ragazzi di 13-16 anni. Anche qui nuova formula, nuovi contenuti. ‘Ho cercato di prendere il meglio del corso ‘classico’ – dice suor Roberta – e l’ho rielaborato con nuove fonti (Tito Caro Lucrezio per i diciassettenni, ad esempio) e nuovi contenuti, un po’ come lo scriba sapiente che trae fuori il vecchio e il nuovo’. Com’è successo che una suora si è messa a parlare di amore ai giovani? ‘L’assenza di adulti capaci di mostrare la bellezza dell’amore come totalità e fedeltà è all’origine dello smarrimento e della sofferenza dei ragazzi; uno smarrimento che li lascia incapaci di vivere in maniera sensata le relazioni e la sessualità, il rapporto con il proprio corpo e con il suo significato nel progetto dell’esistenza. Ascolto tanto dolore e tante domande da parte loro. Così parlo d’amore perché la compagnia dei giovani, degli adolescenti, mi fa sempre più persuasa che stiamo smarrendo le categorie fondamentali dell’umano, e che bisogna riformulare una proposta sensata di uomo e di donna che possa parlare della verità della sessualità come la realtà che costruisce la persona nella sua bellezza e dignità. Un progetto globale, invece che un manuale d’istruzioni come di solito viene pensata l’educazione sessuale. Sessuale, appunto, non all’amore. La scommessa è recuperare l’unità della persona (spirito-corpo) per non scadere nella genitalità e risvegliare il desiderio della relazione sotto il segno della castità. I ragazzi, pur con tutte le contraddizioni e le fragilità che vivono, capiscono spesso molto più degli adulti.’ Sono un po’ di anni che fai questi corsi, e gli adolescenti di ieri sono cresciuti. Il corso li ha aiutati?’Il corso è una proposta, una semina, difficile dirne l’efficacia; quella, solo Chi legge le coscienze è in grado di poterla dire. Da parte mia conosco tanti ragazzi che hanno cambiato il loro rapporto di fidanzamento dopo il corso, ragazzi ai quali il corso è piaciuto, si sono divertiti (chiaro che si ride anche molto)… ma non ha prodotto cambiamenti. Magari li ritrovo uno, due, tre anni dopo, che con un’altra attitudine tornano per ascoltare davvero. Molti raccontano come la lettura del libro che è nato dal corso li abbia profondamente toccati: ricevo delle testimonianze davvero toccanti al riguardo. La cosa che invece noto, è come con il passare degli anni sempre più manchino punti fermi. Ad esempio devo molto lavorare sul concetto di maschio e femmina, essendo ormai dilagante l’idea che il confine di genere sia piuttosto ‘fluido’. Considero questa la vera emergenza educativa al riguardo’. L’incontro si tiene a Montemorcino il 9 maggio (ore 15-19) ‘Maschio e Femmina: il mio corpo racconta chi sono’; ‘Come far girare la testa’. Manuale d’uso’; domenica 10 (ore 9.30-11.30) Tutto quello che mi piace, che mi fa divertire, o fa ingrassare o lo proibisce la Chiesa! Scajare impunemente’. Che sballo!; (ore 12) Eucaristia.

AUTORE: Maria Rita Valli