Il Papa denuncia i Governi che, ha detto, si preoccupano di salvare le banche e dimenticano la gente che muore di fame. Ha molte buone ragioni per dirlo; a cominciare dagli scandalosi premi (decine di milioni di euro) che si prendono i capi delle grandi banche, anche quando devono lasciare il posto per i loro errori di gestione. Ma con tutto il male che si può dire delle banche e dei banchieri, resta il fatto che il Governo di qualsiasi Paese deve occuparsi di evitare il fallimento delle sue banche. Perché, se una banca fallisce ci rimettono, innanzi tutto, quelli che alle banche hanno affidato i loro soldi (vale a dire tutti noi, chi più chi meno), e in definitiva salta l’intera economia. Delle banche non si può fare a meno. Sono lo strumento che mette in comunicazione chi ha un po’ di soldi da parte e chi invece ha bisogno di prendere soldi in prestito per avviare un investimento. Allo stesso modo, il commercio è lo strumento che mette in comunicazione chi produce qualcosa e chi di quei prodotti ha bisogno. Si potrebbe vivere senza questi intermediari (banche e commercianti)? Nella storia dell’umanità è accaduto: nel mondo pre-moderno, quando la stragrande maggioranza delle persone faticavano come bestie per sfamarsi con i prodotti dei loro campi e delle loro greggi, in un circuito chiuso di autoproduzione e autoconsumo (ancora intorno al 1950 questa era la vita dei nostri contadini). Dunque, tornare a un mondo senza banche è pura utopia. Ci sono banchieri disonesti, ma le banche sono necessarie; così come ci sono politici corrotti, ma la politica è necessaria. L’essenziale è che chi agisce in queste strutture lo faccia in modo etico. Ma l’etica non si impone dall’alto, opera nelle coscienze. Si verifica così una volta di più che la società ha bisogno dell’etica come dell’aria; e che per questo non bastano le leggi (pur necessarie). Ed è ben chiaro che tutto l’insegnamento del Papa è volto a favorire quei beni di onestà e solidarietà di cui c’è urgente bisogno.
Senza banche non si tira avanti
AUTORE:
Pier Giorgio Lignani