Il nuovo anno scolastico si è dunque avviato e il Ministro, parlando del primo giorno di scuola, l’ha definito “una giornata storica”. In effetti l’anno che comincia porta con sé diverse novità e in particolare l’avvio della riforma della scuola superiore, attesa davvero da tantissimi anni. Anzi, proprio l’attesa della riforma della secondaria superiore ha dato il via, negli anni passati, a cominciare dal ministro Berlinguer, al turbinio di movimenti che stanno tuttora interessando il sistema istruzione. La riforma delle superiori è stata a lungo una chimera per il sistema scolastico italiano, quasi incapace di schiodarsi da un’impostazione legata ancora al disegno di Giovanni Gentile. In realtà bisogna riconoscere che all’immobilismo legislativo riguardante l’impianto generale delle superiori si è accompagnato per tanti anni un’estrema vivacità di sperimentazioni, di iniziative locali, di prove e controprove che hanno anche prodotto un’infinità di diversi percorsi nei quali si sono incamminati gli studenti italiani. Ora, finalmente, secondo il Ministero, “si elimina la frammentazione che ha caratterizzato gli ultimi decenni della scuola italiana” e si fa spazio ad una “riforma epocale: per i licei si supera la legge Gentile del 1923, per i tecnici la riforma era attesa da 80 anni”. Vengono ripensati i quadri orari – spiega sempre il Ministero –, incrementati gli orari della matematica, della fisica e delle scienze, potenziato lo studio delle lingue, fino a immaginare la presenza obbligatoria dell’insegnamento di una lingua straniera nei cinque anni dei licei ed eventualmente di una seconda lingua straniera usando la quota di autonomia. Una materia del 5° anno sarà insegnata in inglese. Vengono istituiti due nuovi licei (musicale e coreutico e il liceo delle scienze umane) e si vorrebbe puntare molto sugli istituti tecnici e professionali. Insomma, si parte con slancio ed entusiasmo e, anche se non tutto è pronto, saranno proprio i primi passi della riforma a poter indicare il cammino futuro, con attenzione alle correzioni in itinere. Slancio ed entusiasmo possiamo immaginarli anche per molti allievi e famiglie, consapevoli di affrontare, al di là delle questioni tecniche, un’avventura che ogni anno è nuova e irripetibile. Con loro, “in campo” ci sono i docenti e tutti quanti sono coinvolti a vario titolo nel funzionamento della macchina scolastica. Questo coinvolgimento reciproco, non di rado formalizzato in precisi patti, è il “sugo” dell’avventura scolastica, quello che dà sapore ad un’esperienza che resta decisiva per la formazione delle giovani generazioni. Decisiva e delicatissima, molto esposta ai venti di burrasca, alle possibilità di fallimento, agli imprevisti di cammini non sempre lineari e ai guai che un po’ tutti conosciamo. Per questo occorre un supplemento di responsabilità soprattutto da parte degli adulti, per continuare a fare della scuola – da quella dei più piccoli fino ai più grandi – una vera e bella opportunità. È questo l’augurio di un buon anno scolastico.
Scuola: una giornata “storica”
Il Ministero la definisce una riforma “epocale”. Saranno comunque i primi passi a far intravedere il futuro
AUTORE:
Alberto Campoleoni