Scuola: si parte!

Cresce il numero degli studenti dalle elementari alle medie. Costanti quelli delle superiori

La scuola apre i battenti per i 109.710 studenti umbri, ma non senza difficoltà tra autonomia scolastica e novità della riforma. In una delle consuete classifiche sullo stato della scuola in Italia l’Umbria non c’è, ma questo non significa che ci si trovi di fronte alla completa assenza dei soliti problemi della scuola: il buono scuola, il calendario scolastico e quindi l’apertura anticipata, carenza di insegnanti di sostegno, i precari, le mense scolastiche, i lavori in corso d’opera a lezioni ormai avviate, le polemiche sui libri di testo e la mancanza di fondi per i corsi di lingua inglese, di informatica e di impresa. Anche in Umbria ci sono resistenze a tradurre in concreto le direttive della riforma Moratti, per molti partita male e applicata in maniera peggiore. La figura del tutor, ad esempio, è stata percepita come un ritorno al passato, passando sopra la collegialità del metodo didattico. Senza contare che in molti casi non c’è la copertura economica per sostenere tale figura. Sul fronte cattedre, invece, nessun problema, con gli istituti pronti a partire a ranghi completi. Anche se in questo caso non mancano le polemiche tra precari e “sissini” e la famosa norma sulle scuole di montagna che ha provocato continui saliscendi nelle graduatorie. “Il lavoro svolto dalla Provincia di Perugia nel campo dell’edilizia scolastica è di assoluta qualità e impegno. Sono stati investiti nel quinquennio passato 54 milioni di euro negli edifici scolastici, senza che ci siano stati trasferiti finanziamenti dallo Stato – ha ricordato il presidente della Provincia di Perugia, Giulio Cozzari – Auguro ai ragazzi un buon avvio di anno scolastico confidando sul loro impegno di studio e formazione personale”. E per più di 27.800 studenti della provincia di Perugia lunedì suonerà la prima campanella dell’anno. Negli ultimi tre anni c’è stato un costante aumento del numero di studenti alle materne, alle elementari ed anche alle medie. C’è quindi una tendenza inversa rispetto al calo demografico a cui si era abituati. Insomma aumentano gli studenti. Per le superiori, invece, non ci sono dati in crescita, ma indicazioni di cambiamento vengono dai dati relativi alle scelte degli istituti. Trend positivo per il liceo classico, con aumenti di iscritti dell’1,5 per cento; in crescita anche il liceo scientifico. Stabili gli iscritti agli istituti tecnici, con leggere differenze, dovute alle offerte formative e ai nuovi orientamenti didattici orientati alle lingue e all’informatica. La crescita maggiore, infine, è registrata dall’istituto alberghiero con un + 2,4 per cento.

AUTORE: Umberto Maiorca