Il 22 maggio ad Assisi i membri della Commissione regionale per l’educazione, la scuola e l’università (Cresu) della Ceu hanno incontrato mons. Bruno Stenco, da sette anni a capo dell’omonimo Ufficio nazionale Cei, in un incontro presieduto dal vescovo mons. Domenico Sorrentino. A don Bruno è stato presentato un breve resoconto della attività della Cresu e del modo di operare degli Uffici diocesani di pastorale della scuola e di insegnamento della religione cattolica. Hanno anche proposto una sintesi del proprio impegno i responsabili regionali della associazioni laicali presenti nel mondo della scuola (Aimc, Uciim, Age, Agesc), oltre al responsabile della Pastorale universitaria di Perugia ed al direttore dell’Istituto di scienze religiose di Assisi. Quest’ultima istituione ha ripreso lo scorso anno l’offerta formativa per quanti desiderano laurearsi in Scienze religiose e si impegnerà nei prossimi anni anche in cicli di corsi di aggiornamento per insegnanti di religione. Da parte sua don Stenco ha fatto un ampio quadro della situazione del mondo della scuola italiana, stretta tra la carente qualità dei risultati formativi, certificata dalle rilevazioni internazionali, e la incompiuta transizione verso il decentramento e l’autonomia organizzativa. È tempo di rimettere seriamente al centro della riflessione la qualità della formazione integrale degli allievi, l’efficienza e l’efficacia della scuola, ha affermato don Stenco. Da qui la necessità di concepire le scuole come vere comunità educanti, coese intorno ad un progetto che coinvolga esplicitamente anche le famiglie e le altre agenzie educative presenti sul territorio. Se questo protagonismo ‘dal basso’ sarà capace di esprimere la preoccupazione formativa della comunità civile, maturerà anche il salto culturale necessario per interiorizzare e rendere feconda l’intuizione della legge sulla parità scolastica, approvata ben dieci anni fa, ma rimasta sostanzialmente inapplicata. La scuola come servizio pubblico non è soltanto quella statale, ma anche quella che nasce dall’iniziativa della società civile, ovviamente nel rispetto delle regole previste dalla legge e dei valori della nostra Costituzione. Nella condizione attuale, l’impresa educativa è resa anche più difficile dallo scarso coinvolgimento di tutti gli attori, a partire dal rapporto tra insegnanti e famiglie, dove spesso ci si arena in una sorta di ‘rivendicazionismo sindacale’, magari degli uni a discapito degli altri. In questo senso, le associazioni di insegnanti e genitori cattolici sono chiamate ad una importante presenza che renda possibile superare l’isolamento dei singoli e favorisca il coinvolgimento attivo e critico, la collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti. L’intervento di mons. Stenco si è concluso con un accenno al mondo degli studenti universitari, segnalando che le comunità cristiane spesso trascurano di dedicare attenzione al loro accompagnamento in anni decisivi dal punto di vista della maturazione intellettuale e professionale. Non basta coinvolgere gli universitari nelle attività di animazione parrocchiale o nella pastorale giovanile. È invece opportuno offrire loro un’attenzione specifica, mediante percorsi di approfondimento ed esperienze che mettano al centro il loro essere universitari, in modo che anche l’adesione al cristianesimo si confronti in modo fecondo con la crescita culturale.
Scuola, progetto comune tra istituzioni e famiglie
La Commissione regionale per la pastorale della scuola incontra il responsabile Cei del settore
AUTORE:
Giovanni Carlotti