Scommettiamo sui giovani

Anche per l’Umbria è stata un’estate piuttosto calda. Non sono mancati gli incendi, sicuramente dolosi, e le minacce vigliacche via posta; nuovi incidenti sul lavoro e tanta precarietà con lo spauracchio dell’unica sicurezza, quella degli aumenti ingiustificati dei prezzi. Ma a fine estate la vita continua, come sempre. A essere sinceri però questa volta, di fronte al solito autunno caldo, c’è una nuova speranza che potrebbe incoraggiarci e che viene dai giovani, che abbiamo visto per le nostre strade nei giorni scorsi e che hanno puntato decisamente su Loreto, per incontrare Papa Benedetto XVI. Non si è trattato solo di un’infiammata passeggera, goliardica: hanno voluto incontrare un padre e un maestro, pur sapendo che non li avrebbe illusi o semplicemente incantati con le promesse di una falsa libertà, ma avrebbe parlato direttamente al loro cuore con parole impegnative, ‘controcorrente’, ‘senza compromessi’, per ‘cambiare questo mondo’ con le sue strutture di morte. Non possiamo nasconderci in un cupo pessimismo, pensando che anche i giovani sono irrimediabilmente perduti. Molti sono schiavi di una grave e dilagante corruzione, che coinvolge tantissimi adulti, ma non tutti. C’è ancora chi crede che il messaggio cristiano possa fermentare una nuova visione della vita, dove l’essere può prevalere ancora sull’apparire e sull’avere. Possiamo scommettere sui giovani, ma non dobbiamo più perdere tempo. Dobbiamo affiancarci a questi giovani e fare una decisa opera di purificazione e di coerenza. A cominciare da casa nostra, in famiglia, e poi nella scuola, che ricomincia tra pochi giorni, in parrocchia e nella vita associativa. I sogni grandi di questi giovani ‘ ha commentato il Papa a Loreto ‘ non sono irrealizzabili. È lo Spirito che glieli ha fatti nascere nel cuore, e non possiamo pensare che lo stesso Spirito non abbia la forza di fare sempre cose nuove, come ha fatto in Colei che l’ha accolto con tutto il cuore. La nostra migliore tradizione cristiana va in questo senso; questi giovani l’hanno capito e hanno trovato la conferma forte e gioiosa nel dialogo con questi ultimi Papi. Ora tocca a noi adulti ‘convertirci’ a questo progetto, smaltendo la sbornia di un qualunquismo religioso che ci ha portato a considerare la fede come un optional senza conseguenze per la vita e per la gestione di questo mondo. Mentre proprio la fede nel Vangelo ci rende collaboratori di Dio per migliorare la qualità della vita e trasformare il deserto in un giardino. Possiamo scommettere sui giovani, se ci riprendiamo le nostre responsabilità e testimoniamo che si può essere onesti e perseverare nella giustizia con la forza di una libertà che ci viene donata e rinnovata ogni volta che celebriamo l’eucaristia e chiediamo umilmente perdono dei nostri errori, soprattutto delle offese all’amore. I giovani ci vogliono più credenti e credibili al loro fianco, non necessariamente perfetti, ma senza ipocrisia, al servizio della verità che è Cristo.

AUTORE: ' P. Giovanni Scanavino