Sant’Ercolano: una chiesa e un Santo

Messa in cattedrale per la festa. Lavori in corso alla chiesa omonima

Il primo marzo, secondo il calendario liturgico, ricorre la festa di sant’Ercolano patrono della città di Perugia: una data decisamente infelice per una decorosa celebrazione, essendo giornata lavorativa. Per tale ragione viene normalmente spostata alla domenica successiva, la prima domenica di marzo. Quest’anno, come è già successo l’anno scorso, la celebrazione non potrà tenersi nella chiesa del Santo, essendo sottoposta a una serie di lavori di consolidamento e restauro, che sembra probabile possano terminare nei prossimi mesi estivi. Sono già stati realizzati notevoli passi in avanti, quali il tetto del complesso del Sodalizio di San Martino attiguo alla chiesa, il drenaggio delle infiltrazioni di acqua, la ‘cucitura’ delle crepe causate dal terremoto ed è stato avviato il restauro degli affreschi della volta che raccontano episodi della vita di san Paolo. La celebrazione di quest’anno avrà un carattere sobrio ed essenziale e si svolgerà nella cattedrale di San Lorenzo (domenica 6 marzo ore 18). L’arcivescovo mons. Giuseppe Chiaretti presiederà la messa in onore del Patrono e svolgerà un’omelia incentrata sul ruolo che questa chiesa ha svolto nei secoli passati, in concomitanza con l’assistenza che la città di Perugia ha compiuto a favore dei poveri e dei malati. In questo momento storico della città che ridisegna tutta la mappa delle strutture sanitarie rendendole più efficienti e adeguate a rispondere ai bisogni dei cittadini, potrebbe essere opportuna una riflessione che ripercorra i legami storici e quelli ideali tra la chiesa di Sant’Ercolano e la chiesa di Santa Maria della Misericordia, l’Ospedale della Misericordia e il Sodalizio di San Martino. Una storia da riprendere in mano per scavare nel sottosuolo culturale della nostra città e riscoprirne la profonda valenza solidaristica e cristiana. Il completamento del restauro di Sant’Ercolano potrà riportare questa chiesa e soprattutto il personaggio cui è stata dedicata, al centro dell’attenzione. Risulta infatti che molti perugini siano completamente ignari della loro storia e incapaci di leggere i segni lasciati scritti nei monumenti, nelle chiese e nelle stesse pietre dei suoi palazzi. Un esempio tra tutti: chi ha mai alzato gli occhi ed ha letto le frasi scolpite sull’architrave delle finestre del Palazzo quattrocentesco del tribunale, un tempo ospedale della Misericordia (Domus misericordiae) in cui sono riportare in latino le frasi famose del cap. 25 del Vangelo secondo Matteo: Avevo fame e mi avete dato da mangiare e seguito? È in questa prospettiva storica e di civiltà che si può spiegare l’intreccio tra il Sodalizio di San Martino che si è venuto a trovare custode della chiesa di sant’Ercolano, quando questa divenne sede parrocchiale al posto di Santa Maria della Misericordia di via Oberdan che a sua volta divenne ospedale cittadino. Una storia da completare e raccontare.