San Valentino il santo patrono che unisce nell’amore. Santo conosciuto anche nel mondo cristiano ortodosso (una sua icona infatti si trova in una chiesa russa) ha permesso di far sì che Terni giungesse fino a Mosca in una sorta di dialogo ecumenico, a ridosso proprio della settimana di preghiera per l’unità dei cristiani che la chiesa cattolica celebra in gennaio, che in questa occasione ha proprio come intermediario il Santo dell’amore.La delegazione ternana (vedi box) che in questi giorni di freddo gelido a Mosca ha fatto visita al patriarca della chiesa ortodossa russa Alessio II, è stata accolta con interesse. Le visite all’ambasciatore Gianfranco Bonelli e al vescovo della città mons. Taddeus Kondrusiewic sono state solo il preludio e l’introduzione per conoscere una realtà, quella della società e della chiesa russa che è ricca di contraddizioni, sia dal punto di vista socio-economico che culturale. Tanti gli argomenti affrontati e di vario carattere, che hanno messo in evidenza le trasformazioni e il fermento del mondo russo e di Mosca in particolare, città avviata alla modernità e alle grandi innovazioni, comunque tutti concordi e convergenti verso un’unica grande speranza e necessità quella dell’apertura e del dialogo tra oriente e occidente. Ecco allora che il Santo dell’amore ha aiutato ad unire le sponde di questo immaginario ma grandioso ponte, con la presenza di una sua reliquia che ora, consegnata al patriarca sarà venerata nella chiesa di Cristo Salvatore una delle più importanti della città di Mosca e della Russia. Un incontro che riveste una importanza notevole per la cristianità intera e che in questo periodo di non facile soluzione dei contrasti e delle differenti visioni tra le due chiese, periodo che segna un momento di stasi nel dialogo tra ortodossi e cattolici, questo segnale che la città di Terni ha voluto concretamente portare agli ortodossi russi contribuirà certamente a risvegliare dal gelo dei cuori quei comuni sentimenti e valori che hanno radici nell’unico Vangelo e che nei primi secoli del cristianesimo furono testimoniati dai santi martiri della Chiesa indivisa. L’incontro con il patriarca Alessio II si è svolto all’insegna della cordialità e dell’accoglienza. Mons. Paglia nel presentare la figura di san Valentino, vescovo della Chiesa di Terni, ha ricordato che “il suo martirio è fondamento della nostra chiesa, un santo la cui fama si è espansa nel mondo, ma la cui testimonianza non è molto conosciuta, anche se grande nell’amore evangelico ed universale fino alla morte. Noi fedeli di Terni vogliamo continuare quell’antico pellegrinaggio, perché parte del corpo di questo vescovo martire raggiunga anche Mosca”. “Siamo certi – ha aggiunto – che come San Valentino sostenne la Chiesa all’inizio del primo millennio ora può aiutare la Chiesa della santa russia all’inizio di questo millennio. Siano queste reliquie segno di una comunione profonda che ci vede impegnati a comunicare il vangelo per un millennio di pace e di amore”. Parole che hanno trovato concorde il patriarca Alessio II, che si è dichiarato commosso per il dono delle reliquie del santo Valentino, martire della Chiesa indivisa. “Oltre a quelli dei primi secoli noi veneriamo e ricordiamo anche i martiri del ventesimo secolo, perché hanno testimoniato la fede fino alla morte, testimonianza che aiuta e conferma la Chiesa di Cristo e rafforza la fede di tutti i cristiani. Accolgo quest’atto come un atto spirituale di venerazione al santo e vi ringrazio di cuore” ha concluso Alessio II. La delegazione ternana a MoscaLa delegazione che si è recata in visita a Mosca era composta da rappresentanti del Comune guidati dall’assessore Brega e da Bruno Semproni, della diocesi guidati dal vescovo mons. Vincenzo Paglia: mons. Antonio Maniero e da mons. Francesco De Santis, dall’assessore della Provincia di Terni Carlo Ottone, dai signori Torquato Novelli e Sandro Barcaroli e dai giornalisti Elisabetta Lomoro, responsabile della redazione di Terni de La Voce e Sandro Petrollini del Messaggero.
San Valentino sarà venerato nella chiesa più importante di Mosca
Il patriarca Alessio II ha ringraziato per il dono delle reliquie del "santo della Chiesa indivisa"
AUTORE:
Elisabetta Lomoro