San Ponziano: messaggio rivolto a tutti gli umbri

Il 14 gennaio erano presenti i Vescovi umbri e il Segretario di Stato vaticano

Oltre diecimila persone hanno partecipato, il 14 gennaio, alle festività in onore di san Ponziano, patrono e protomartire di Spoleto. La celebrazione eucaristica è stata presieduta dal cardinale Angelo Sodano, segretario di Stato vaticano. Il porporato, decidendo di venire a Spoleto, ha inteso unirsi all’arcidiocesi che nello stesso giorno ha ricordato, con gratitudine al Signore, il decimo anniversario del servizio episcopale dell’arcivescovo Riccardo Fontana. Insieme al card. Sodano e a mons. Fontana hanno concelebrato il nunzio apostolico in Italia, mons. Paolo Romeo, i vescovi umbri, altri vescovi legati a Fontana e i sacerdoti diocesani. Hanno partecipato alla celebrazione anche la presidente della regione, Maria Rita Lorenzetti, il sindaco di Spoleto, Massimo Brunini, tutti i sindaci dei Comuni della diocesi e le massime autorità militari. Prima della liturgia della Parola l’arcivescovo Fontana ha calorosamente salutato il Segretario di Stato: ‘Ringrazio Sodano, ha detto il presule, primo collaboratore del Papa, che per me è padre e maestro. Quest’oggi – ha continuato – san Ponziano rappresenta il segno di una Chiesa, anzi delle otto Chiese sorelle umbre, che vogliono rilanciare il messaggio cristiano’. La festa di san Ponziano ha ricordato a tutti l’importanza della preghiera, della consapevolezza, ma anche della carità. Infatti, durante l’offertorio sono stati simbolicamente consegnati al cardinale Sodano i contributi raccolti per la Caritas della Georgia. Fino a tutto il mese di gennaio, con molta concretezza, in ogni parrocchia dell’arcidiocesi si raccoglierà cibo per la mensa Caritas di Tbilisi, che ogni giorno distribuisce ottocento pasti caldi. Al termine della liturgia mons. Luigi Piccioli, vicario generale, ha ringraziato il cardinale Segretario di Stato, i vescovi intervenuti, i sacerdoti diocesani e tutti i fedeli. In particolare, però, il suo saluto è stato indirizzato a mons. Fontana e ai suoi dieci anni di presenza a Spoleto. Mons. Piccioli ha consegnato all’arcivescovo un calice, nel quale raccogliere la fatica pastorale, unitamente al sangue di Cristo Redentore, diventando fermento di viva comunione e feconda benedizione. Durante la liturgia i canti sono stati eseguiti dalla Cappella musicale del duomo, diretta dal maestro Francesco Corrias. All’organo il maestro Paolo Sebastiani. Al termine del pontificale il card. Sodano si è congratulato per il servizio prestato. Prima di congedarsi dagli spoletini il cardinale ha avuto parole di elogio per l’Umbria: ‘Porterò il mio saluto al Papa da questa terra umbra. Saluto tutti gli umbri, in particolar modo voi spoletini’. Al pomeriggio la sacra testa del martire, unica reliquia, insieme ad una costola, giunta fino a noi, è stata riportata processionalmente nella basilica a lui dedicata. Il corteo religioso per le vie della città, secondo un’antichissima tradizione spoletina, è stato scortato da oltre cento cavalli e cavalieri. ‘Diocesi, segui il solco fecondo della tua storia’ Riportiamo un breve sunto dell’omelia pronunciata dal cardinale Angelo Sodano nella festività di san Ponziano.’Sono venuto da Roma per unirmi al vostro inno di ringraziamento al Signore, glorificando Dio per tutti i doni di grazia che ha riservato nel corso dei secoli sulla Chiesa particolare di Spoleto. A tutti porgo il saluto più cordiale. La presenza di numerosi vescovi e sacerdoti concelebranti è la dimostrazione della comunione che ci lega a questa cara Chiesa spoletina ed al suo venerato Pastore. L’arcivescovo Riccardo Fontana ringrazia il Signore per i doni che gli ha concesso in questi dieci anni di episcopato in mezzo a voi, in questa terra di martiri e di santi, in questa diocesi che vuole proseguire nel solco fecondo della sua storia, trasmettendo alle nuove generazioni tutta la bellezza del messaggio cristiano. Al Pastore ed ai fedeli porto poi la benedizione del Santo Padre Benedetto XVI, particolarmente vicino a questa terra umbra, che tanti giganti di santità ha donato alla Chiesa nel corso dei secoli. E come dimenticare che proprio nella vicina Norcia si è diffusa nel mondo quell’esperienza religiosa, uscita dalla mente e dal cuore di san Benedetto? In profonda comunione con il Papa, e con il vostro venerato Pastore, ci stringiamo attorno all’altare del Signore, adorandolo e ringraziandolo per la sua continua presenza in mezzo a noi. La fede dei vostri martiri e nei vostri santi sia un esempio per tutti noi. Tale fede non mancherà, poi, di essere anche una potente spinta per affrontare i vostri impegni familiari e sociali. Sovente, si dice che il cristianesimo è la religione dell’amore, e ciò è vero. Ma chi ispira quest’amore è Cristo stesso. Anzi è Cristo medesimo che si è identificato con il prossimo, sì da dirci che ciò che faremo al più piccolo dei suoi fratelli, lo avremo fatto a lui (cfr Mt 25,40). La fede cristiana, quindi, non ci farà evadere dal mondo, ma ci spingerà ad operare in esso, vedendo in tutti, soprattutto nei più poveri e sofferenti, il volto del Redentore. L’etica del cristianesimo è, quindi, un’etica religiosa, cioè uno stile di vita che si fonda su una realtà religiosa, e non solo sulla ragione umana, per quanto nobile essa sia’.

AUTORE: Francesco Carlini