Sabato 10 agosto la diocesi festeggia San Lorenzo

Alla solenne concelebrazione presenti anche 50 sacerdoti stranieri

Quella di San Lorenzo diacono e martire, titolare della chiesa cattedrale, è l’ultima delle tre solennità dei Santi patroni di Perugia ad essere celebrata nel corso dell’anno. Le celebrazioni Laurenziane saranno aperte dai Vespri solenni in cattedrale, venerdì 9 agosto alle ore 18. Come è consuetudine, alla solenne Concelebrazione eucaristica in cattedrale, che si terrà alle ore 10 di sabato 10 agosto, vi prenderanno parte, insieme a tutto il clero cittadino, una cinquantina di sacerdoti di vari Paesi del mondo presenti a Perugia d’estate per apprendere la lingua e la cultura italiana presso l’Università per Stranieri, ospiti di parrocchie e di case religiose e della casa del clero. Ad essi, al termine della concelebrazione in cattedrale, darà il saluto anche il sindaco della città Renato Locchi.L’arcivescovo mons. Chiaretti anche quest’anno, in occasione della festa di S. Lorenzo invierà un forte messaggio alla comunità ecclesiale che avrà una risonanza anche nei confronti della comunità civile, soprattutto là dove rivolge un appello per raccogliere fondi da inviare a quella popolazione che muore di fame per la carestia ed è colpita dalla piaga dell’Aids. Ma l’appello di mons. Chiaretti si rivolge anche alla cura delle piaghe della nostra società: la solitudine degli anziani, le persone avvilite e depresse per le difficoltà che incontrano nella vita e nei rapporti sociali, il fenomeno degli immigrati che bussano alle nostre porte e si trovano in gravi disagi e necessità soprattutto finché non hanno trovato un lavoro. “Pensiamo anche agli immigrati che crescono pure nella nostra città – afferma l’Arcivescovo – e che pongono problemi seri di accoglienza, soprattutto prima di aver trovato un qualsiasi lavoro che regolarizzi in qualche modo la loro presenza. Sono pur sempre uomini e donne con la loro innata dignità di figli di Dio e non soltanto – come sembra di capire anche dalla incompleta legislazione corrente – semplici ingranaggi funzionali al sistema economico-sociale dell’Occidente”. Nel messaggio di S. Lorenzo mons. Chiaretti insiste soprattutto sul tema della carità, anche per l’evidente legame con la testimonianza e la storia di Lorenzo, diacono della Chiesa di Roma, che è stato martire della carità, avendo speso la vita a servizio della Chiesa e dei poveri. E tuttavia nel suo discorso di S. Lorenzo l’Arcivescovo non mancherà, come ci ha segnalato, di indicare gli splendidi orizzonti della speranza che sono stati disegnati dalle recenti giornate dei giovani a Toronto: quel milione di giovani attorno al vecchio Papa che ha additato al mondo la felicità che viene dal vangelo delle beatitudini. Ai giovani e a tutti mons. Chiaretti ripeterà l’invito di Giovanni Paolo II: “Siate il sale della terra: capovolgete il mondo!… Nella ricerca della giustizia, nella promozione della pace, nell’impegno di fratellanza e di solidarietà non siate secondi a nessuno!… Nei vostri cuori e nelle vostre mani è racchiuso il futuro!”. Criticando l’attuale società italiana mons. Chiaretti si è concesso, a suo dire, una “cattiveria” quando ha evidenziato che in ambito sociale e politico vi sono atteggiamenti smodati ed eccessivi che si placano solo quando si trattano questioni di finanziamento ai partiti. “Avviene così – dice mons. Chiartetti – che la giustizia rimane un problema ‘da ricchi per ricchi’, mentre sale dal basso una ben diversa richiesta di sicurezza a causa di milioni di processi inevasi che non rendono giustizia al cittadino e danno un colpo mortale alla certezza del diritto, rendenedo precaria la convivenza”.

AUTORE: E.B.