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Giustizia amministrativa. Inaugurato l’anno giudiziario del Tar dell’Umbria

È con alcune riflessioni sulle recenti polemiche che hanno investito il ruolo della magistratura e “il potere giudiziario intero” che il presidente del Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) Pier Giorgio Lignani ha aperto l’anno giudiziario 2010. “Nel nostro mondo – ha detto – la nascita dello stato contemporaneo coincide con l’acquisizione del principio della separazione dei poteri, o meglio, della divisione del potere”. Quanto alla presunta politicizzazione della magistratura, per Lignani non è “umanamente possibile impedire che i magistrati come persone abbiano opinioni e preferenze politiche. Ciò che si deve esigere è che siano indipendenti da tutto, anche dalle loro idee”. Entrando nel merito dei dati relativi all’attività svolta nel 2009, Lignani ha parlato di un “modesto flusso del contenzioso che, oltre ad evidenziare bassi livelli di litigiosità, sembra dimostrare che in Umbria le pubbliche amministrazioni operino generalmente in modo sostanzialmente corretto, sotto il profilo della legittimità”. Il presidente ha, infatti, ricordato che i ricorsi depositati al Tar sono stati 561, lo stesso numero dell’anno precedente che, a sua volta, aveva segnato un aumento del 13 per cento sul 2007. Dati che mostrano una “tendenza stabile di afflusso del contenzioso”. Sono, invece, diminuite le pendenze che, a fine anno, sono risultate 2.243, a fronte delle 2.541 del 2008. Il massimo storico dell’arretrato – ha rilevato il presidente – era stato raggiunto il primo gennaio 1998: i ricorsi allora pendenti erano 6.309. In dodici anni il numero si è ridotto quasi dei due terzi. Lignani ha aggiunto che “un ricorso su due è destinato a essere definito entro un tempo che va da un minimo di poche settimane a un massimo inferiore ai due anni”. Tempi, ha commentato Lignani, “non esaltanti” ma che “non sono troppo distanti da quello standard di normalità che ci si dovrebbe attendere da un paese civile e moderno”. “Siamo favoriti – ha aggiunto – dalle dimensioni ristrette della nostra regione e da bassi livelli di litigiosità e da adeguate risorse umane”. Il modesto flusso del contenzioso “sembrerebbe dimostrare che in Umbria le pubbliche amministrazioni, nel loro insieme e a prescindere dalle appartenenze politiche, operano in modo sostanzialmente corretto, beninteso sotto il profilo della legittimità”. Per il presidente “i buoni risultati statistici raggiunti” sono dovuti principalmente “alla semplicità e snellezza del processo giurisdizionale amministrativo”, anche se ha manifestato qualche preoccupazione per il futuro: “è imminente l’entrata in vigore di un codice del processo amministrativo appena redatto che, fra l’altro – ha detto – abbonda di disposizioni rivolte a imporre ai giudici termini strettissimi per le loro decisioni, come se bastasse ad accelerare i processi. Vedremo come andrà da noi”. I settori più interessati dai ricorsi hanno riguardato, come negli anni passati, l’urbanistica-edilizia (in particolare gli abusi edilizi), quindi il pubblico impiego (soprattutto concorsi), le gare di appalto, ma anche il mondo della scuola (studenti bocciati), gli stranieri (permesso di soggiorno) e i rapporti fra enti. I ricorsi presentati nel 2009 “hanno toccato a 360 gradi tutto l’orizzonte della giustizia amministrativa” ha detto Lignani portando degli esempi: “studenti bocciati e stranieri che reclamano il permesso di soggiorno; allevatori di bestiame e produttori di mangimi alle prese con la normativa sullo smaltimento dei rifiuti; tifosi esclusi dall’accesso agli stadi per condotta violenta e e antisportiva; consiglieri comunali di minoranza in lite con la maggioranza per il rispetto delle loro prerogative; sindaci di Comuni in competizione per il ruolo di ‘capofila’ di un ambito territoriale sovracomunale; cacciatori provati del fucile per colpa di una lite sfociata in minacce; insegnanti e genitori uniti nella lotta contro l’accorpamento degli istituti scolastici; associazioni imprenditoriali rivali in guerra per strapparsi un seggio nel consiglio della camera di commercio; ordini professionali schierati a difesa delle prerogative dei propri iscritti; ricorsi elettorali, inevitabile coda di ogni consultazione”.

AUTORE: M.R.V.