In attesa del saluto ufficiale che avrà luogo nella basilica di Sant’Ubaldo il 26 novembre nella messa delle ore 17, il mons. Mario Ceccobelli ha anticipato anche al nostro settimanale saluti e sentimenti del commiato.
Clero e laici
Il primo saluto, tutto particolare e carico di gratitudine, lo rivolge ai presbiteri e ai diaconi, diocesani e religiosi della Chiesa eugubina: “Sono stati loro i miei primi e preziosi collaboratori, e a loro chiedo di perdonare le mie deficienze e le mie debolezze, non certo volontarie, ma espressione della fragilità umana, che è anche mio retaggio”.
A seguire i religiosi, le religiose e le persone consacrate al Signore, “che mi hanno aiutato ad annunciare il regno di Dio. I seminaristi che con generosità hanno risposto alla chiamata del Signore, e che si stanno preparando a ricevere il sacramento dell’Ordine, sono un bel segno di speranza per la nostra Chiesa”. E ancora, quanti “hanno guidato gli uffici della Chiesa diocesana: di tutti ho apprez- zato la generosità e l’impegno nell’assolvere i loro compiti”.
Saluta e ringrazia “i fedeli laici che nelle comunità parrocchiali hanno collaborato con i parroci nei Consigli pastorali e in quelli economici, nella catechesi, nella liturgia, nella carità. Sono loro la componente più significativa e più necessaria per la parrocchia”.
Istituzioni
Mons. Ceccobelli saluta quindi le autorità civili e militari, i sindaci dei Comuni compresi nella diocesi, e “in particolare il sindaco di Gubbio, Filippo Mario Stirati, che mi ha mostrato sempre piena disponibilità e offerto fattiva collaborazione nelle iniziative diocesane”. Ricorda la sua “opera decisiva” per realizzare il progetto Lumsa, “un desiderio fortissimo del vescovo Pietro Bottaccioli e anche mio”. Saluta le associazioni, le istituzioni, le cooperative, le famiglie ceraiole. “Da tutti – sottolinea Ceccobelli – ho ricevuto sostegno, solidarietà e direi affetto fraterno. Tutti ringrazio, e tutti porterò con me e ricorderò al Signore nella mia preghiera quotidiana”.
Un saluto speciale, pieno di gratitudine, lo riserva alla “Fondazione Cassa di risparmio di Perugia, che non ha fatto mancare il finanziamento ai tanti progetti miranti al recupero del vasto patrimonio artistico della diocesi, ma anche alle iniziative di carattere sociale destinate a soccorrere le molteplici povertà emerse in maniera drammatica durante il lungo periodo della crisi economica”.
Dichiara la sua disponibilità, “se i parroci mi inviteranno, a venire nelle parrocchie per celebrare l’eucaristia e salutarepersonalmente i fedeli”.
“In buone mani”
“Ogni commiato porta con sé osserva – una certa amarezza equalche rimpianto per quanto avrei potuto fare e non è stato fatto. Tutto depongo tra le braccia della divina Misericordia raccomandandomi alla mediazione della Vergine santa e dei Santi della Chiesa eugubina.
Il velo di sofferenza che ora copre il mio spirito è però in parte squarciato dalla consapevolezza che vi lascio in buone mani. Il vescovo Luciano, mio successore, è giovane, ben preparato e animato da spirito apostolico; vi saprà guidare con coraggio sui sentieri della nuova evangelizzazione e vi farà gustare le gioie riservate a coloro che seguiranno il maestro Gesù, nostro Signore e Redentore che ci attende tutti nel suo regno per la festa che non avrà fine. Tutti saluto e abbraccio con affetto paterno e fraterno, e di tutti mi ricorderò nella preghiera quotidiana”.