Il cammino verso la beatificazione di Madre Speranza di Gesù Alhama Valera era iniziato il 24 aprile 1988, con l’apertura del processo diocesano presso la curia orvietana-tuderte. Fu probabilmente la prima causa computerizzata in Italia, tanto che la fase diocesana si chiuse in meno di un anno e dieci mesi. A quattordici anni esatti da allora e dopo 52 volumi per gli atti del processo e 3 libri per la “positio” depositata alla Congregazione delle cause dei santi, davanti al Santo Padre sono stati promulgati i decreti riguardanti i miracoli, il martirio e le virtù eroiche di 22 Servi e Serve di Dio. Tra questi figura anche Madre Speranza, fondatrice delle Congregazioni delle Ancelle e dei Figli dell’Amore Misericordioso. C’è stata grande gioia per la rapida evoluzione del processo”, spiega Marina Berardi, notaio del Tribunale nella causa di canonizzazione. “I decreti promulgati sono 19, a cominciare da quelli dei miracoli, dei martiri e dei servi di Dio. Madre Speranza era l’ultima perché si va in ordine dell’anno di morte e quindi come causa era la più recente. Ciò significa che moltissime persone l’hanno conosciuta e c’è anche una risonanza molto viva. Lo stesso Giovanni Paolo II, che ha firmato il decreto, conobbe Madre Speranza nella visita a Collevalenza del 22 novembre 1981. Il Papa stamattina (il 23 aprile, ndr) appariva segnato dall’età ma anche vispo e vivace nello sguardo. E’ stato un atto bellissimo e molto commovente”. Cosa contengono i decreti promulgati davanti al Santo Padre?”Non lo sappiamo ancora, perché saranno pubblicati fra qualche tempo, scritti in latino. Ci saranno le motivazioni per le quali è stata riconosciuta la virtù eroica, una biografia, un ritratto molto rapido di Madre Speranza. Per quanto riguarda le motivazioni, in particolare ci saranno le virtù teologali, cardinali e annesse. L’apprezzamento c’è stato di sicuro, visto che i voti dei teologi nel riconoscimento delle virtù erano tutti positivi, nove su nove. La risonanza è grande e ciò fa pensare che nell’aria ci sia – speriamo – un veloce arrivo alla beatificazione, dato che ora allo studio c’è pure un miracolo. Per questo, però, bisogna attendere tutto l’iter burocratico di vaglio. Si dovrebbe arrivare alla fase del processo sulle virtù e poi a quello sul miracolo se le votazioni saranno positive”.Come è stata accolta la notizia nelle congregazioni?”Con grande gioia. Era attesa da tantissimo tempo – spiega ancora Marina Berardi – ed era stata rimandata anche per gli impegni del Papa. Abbiamo saputo anche noi la notizia nei giorni scorsi. Per le congregazioni è anche un supplemento di spiritualità e la riscoperta del carisma di Madre Speranza”.Che famiglia religiosa è oggi quella dell’Amore Misericordioso?”Ci sono un centinaio di figli e circa 350 ancelle in Italia, Germania, Spagna e Romania, per quanto riguarda l’Europa, mentre in America latina sono sparse in Bolivia, Brasile, Cuba, Messico, e poi anche in India”. Quanto è attuale oggi la figura di Madre Speranza?”Tanto, in un mondo che cerca la pace, come ripete anche il Papa, e che dovrebbe ritrovare uno spirito di fratellanza, di perdono, di accoglienza e di rispetto dell’uomo. Il Dio di Madre Speranza è un Dio che perdona, si china sulle miserie dell’uomo per riabbracciarlo con la tenerezza di un padre e di una madre. La nostra fratellanza nasce proprio dall’unica paternità. Quindi l’attualità sta proprio nel messaggio del perdono verso un’umanità ferita che ha bisogno di questo balsamo della misericordia per ritrovare se stessa, per andare alle radici della dignità umana. Lo stesso Giovanni Paolo II venne a Collevalenza nel 1981, un anno dopo la Dives in misericordia e ripropose proprio questo aspetto del messaggio dell’amore misericordioso in un contesto già allora difficile. Figuriamoci oggi”. Daniele MoriniMadre Speranza: dalla Spagna all’UmbriaL’arrivo in Umbria della religiosa spagnola non avvenne casualmente. Madre Speranza, presente in Italia a partire dagli anni della seconda guerra mondiale, fu mossa dal desiderio di dare vita a un centro di spiritualità con lo scopo di irradiare il messaggio e la forza dell’Amore Misericordioso. L’Amore che Dio ha verso tutti e che in Cristo si rivela come il segno assoluto di predilezione per il più povero tra gli uomini, da riconoscersi in particolare nell’uomo che oggi, più che mai, si sente estraneo e lontano dal perdono. Durante un’udienza svoltasi a Roma il 2 gennaio 1981, Giovanni Paolo II così si espresse nei confronti delle Ancelle e dei Figli dell’Amore Misericordioso: “Il mondo è assetato, anche senza saperlo, della Misericordia divina e in questo mondo voi siete chiamati a porgere quest’acqua prodigiosa e risanatrice dell’anima e del corpo” Non a caso a Collevalenza l’elemento acqua, riferito principalmente alla realtà battesimale viene particolarmente valorizzato nella accoglienza dei pellegrini. (da “Donne del Paradiso” collana ‘Umbria Mistica’ ed. La Voce)