Responsabilità sociale d’impresa, acronimo: Rsi. ‘Si tratta di un’integrazione volontaria da parte delle aziende che, nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con gli stakeholder, tengono conto delle preoccupazioni sociali ed ecologiche della società’ spiega subito alla platea il professor Pierluigi Grasselli dell’ateneo perugino. Sala rossa della Camera di commercio di Perugia, venerdì scorso. Si discute, con un bel pubblico, su ‘Gli strumenti di gestione della responsabilità sociale d’impresa’, nell’ambito di un progetto finanziato dalla Provincia di Perugia. In sala circa 40 persone in rappresentanza delle loro aziende: Alcantara Spa (Tr ), Colacem Spa, Dondi Spa, Emu Group Spa, Fratelli ‘ragola Spa, Gruppo Novelli Spa (Tr), Meccanotecnica Umbra, Sirci Group, Grifo Latte e delle associazioni di categoria Confartigianato e Confapi. Al tavolo, oltre a Grasselli, siedono il segretario generale della Cisl dell’Umbria, Pierluigi Bruschi, e il direttore della Confapi regionale, Guido Perosino. La responsabilità sociale d’impresa è una dimensione etica che tiene conto delle volontà degli stakeholder, i ‘portatori di interesse’. Ad esempio, per un manovale è fondamentale che le ditte rispettino le norme di sicurezza nei cantieri. Altri stakeholder sono quei consumatori che acquistano solo prodotti che non siano causa di danni all’ambiente o provengano da agricoltura biologica o che siano ‘tracciabili’. L’impresa crede nella Rsi? Se lo fa, è per soldiUn imprenditore rende la sua impresa socialmente responsabile perché, magari da credente, vuole evitare danno ad altri uomini. Che si tratti di un’autovettura, di un alimento, di un pallone, di un computer, di un vestito, ecc. È noto che alcune ditte di abbigliamento, attrezzature e accessori sportivi garantiscono che, nelle loro fabbriche, non lavora manodopera infantile. Ma la maggior parte degli imprenditori che praticano la responsabilità sociale d’impresa, lo fanno perché è conveniente sia a livello d’immagine, sia economico. ‘Sul mercato – precisa Guido Perosino – c’è una fetta di consumatori disposta a pagare anche qualcosa in più per l’acquisto di un prodotto garantito socialmente’. Infatti c’è chi compera il caffé o il cioccolato solo nelle botteghe del commercio equo e solidale, per non partecipare allo sfruttamento delle popolazioni contadine del Sud del mondo. Una politica di vendita che funziona, al punto che anche alcune grandi catene di supermercati hanno creato gli stessi prodotti, con un prezzo più alto dei loro prodotti base. Ma, se li espongono, un mercato c’è. Bruschi (Cisl): la Rsi previene l’egoismo, ma i politici non se ne curano’Sarebbe necessario – ha affermato il segretario regionale della Cisl, Pierluigi Bruschi – definire un patto di civiltà per tutelare l’uomo e l’ambiente dai nostri egoismi. Purtroppo – ha proseguito il sindacalista – noto che di responsabilità sociale delle imprese si parla sempre meno’. La responsabilità sociale non può essere praticata unilateralmente, ma deve essere un risultato che imprenditori, lavoratori e politici dovrebbero raggiungere insieme. ‘Il fatto è che – ha continuato Bruschi – è che la politica è assente (e su questo Bruschi si è trovato perfettamente d’accordo con Perosino della Confapi, ndr), incapace di creare le condizioni favorevoli per un lavoro comune. Se la politica non ritroverà presto il suo ruolo per favorire una corretta contrattazione aziendale, né gli imprenditori, né i lavoratori riusciranno mai a portare a casa nulla di buono. La Regione Umbria – ha concluso Bruschi – nei bandi per i finanziamenti alle imprese, dovrebbe subito mettere degli obblighi per incrementare i comportamenti di responsabilità sociale, quali l’assunzione di laureati e donne e premi per le ditte rispettose delle norme del collocamento obbligatorio e quelle che tengono alla sicurezza sui luoghi di lavoro ‘. ‘Il progetto – conclude Claudio Tinarelli coordinatore del progetto, promosso da InfologSrl – proseguirà con lo svolgimento dei corsi di formazione gratuiti per le aziende’.
Responsabilità sociale
Economia. Presentata a Perugia la 'responsabilità sociale d'impresa'. Uno stile di lavoro che conviene a tutti
AUTORE:
Paolo Giovannelli