Nella parrocchia dell’Immacolata Concezione di Terni c’è un bel gruppo di ragazzi missionari, con tanta voglia di rendersi utili agli altri. Sono i ragazzi del catechismo che il prossimo anno riceveranno il sacramento della cresima. E aiutano i detenuti del carcere. Sì, le persone che si trovano recluse in un grande edificio non lontano dalle loro case – la casa circondariale di Terni si trova proprio nella zona della Polymer – che sono circa 400, molte delle quali non hanno nemmeno indumenti e generi di prima necessità.
I ragazzi, tramite il gruppo Caritas e il parroco don John McElroy, vengono a sapere delle difficoltà in cui vivono alcuni carcerati e si mettono all’opera. Già lo scorso anno avevano dato vita ad un progetto a sostegno dell’iniziativa della Caritas diocesana “In carcere l’igiene”. Quest’anno l’idea è quella di un calendario, colorato dai loro disegni raffiguranti il carcere e la solidarietà che, nel periodo natalizio, è stato venduto in parrocchia. È un gran successo. Il calendario trova subito tantissimi estimatori ed acquirenti. L’entusiasmo è alle stelle. Con il ricavato della vendita si acquistano confezioni di bagnoschiuma, sapone, indumenti intimi, asciugamani, maglie, tutte ben ordinate in tanti scatoloni pronti per essere portate all’interno del carcere.
I volontari della Caritas che operano nel Centro di ascolto in carcere incontrano i ragazzi, spiegano che il loro è stato un gesto davvero meritevole che farà felici molti detenuti che non hanno nulla, specie quelli che hanno le famiglie lontane o che li hanno abbandonati. Tanta è la curiosità dei ragazzi, che continuano a fare domande per conoscere un po’ di più la vita del carcere e come trascorrono le giornate i detenuti. Nadia Agostini, responsabile del centro di ascolto Caritas in carcere, risponde ad ognuno con dovizia di particolari sulla vita quotidiana, le necessità e problemi dei carcerati dei quali ascolta i racconti che spesso sono degli sfoghi.
“Credo che sia una bella e importante testimonianza da diffondere – commenta il direttore della Caritas Claudio Daminato -, di come nella semplicità si riesca a realizzare gesti di amore che aiutano a migliorare il mondo in cui viviamo, nel farsi prossimo alle persone che hanno bisogno e che sembrano così distanti e diverse da noi. Questi ragazzi ci aiutano con il loro esempio a superare anche tanti pregiudizi e a ricredersi, perché ognuno di noi può fare qualcosa per coloro che sono in situazioni peggiori, anche se dovuta a sbagli che sono stati fatti nella propria esistenza”.
Una rete che si allarga con altri gruppi coinvolti e pian piano anche altre parrocchie, che sull’esempio di questi ragazzi hanno avviato anche loro progetti per aiutare gli altri. Potrà essere questa una bella occasione per i ragazzi nello scambiarsi impressioni e idee, ma soprattutto per crescere insieme nella solidarietà.