La Quaresima di carità 2021 dell’Archidiocesi di Spoleto-Norcia è a favore della missione che le Suore della Sacra Famiglia di Spoleto hanno nella Repubblica Democratica del Congo. In particolare per la costruzione di alcune aule scolastiche per i bambini di Butembo, città situata nel nord-est del Paese. La quarta domenica di Quaresima, il 21 marzo, le offerte raccolte nelle parrocchie andranno proprio a sostenere questo progetto.
La situazione nella Repubblica Democratica del Congo è drammatica, afferma suor Consuelo Zarrella superiora della casa San Giuseppe di Spoleto, ma che per trentatré anni è stata in Africa, prima in Libia, poi in Costa d’Avorio e infine proprio in Congo.
“L’instabilità politica e sociale -spiega la religiosa- sta procurando una miseria incredibile. I morti non si contano più. Le famiglie sono smembrate, i bambini sono abbandonati, la schiera di orfani è interminabile. Ho davanti agli occhi i bambini soldato, quelli che lavorano nelle miniere d’oro e che spesso ci trovano la morte, quelli orfani di guerra o abbandonati dai padri, i figli nati da una ragazza stuprata. Insomma, c’è povertà, guerra e miseria. Ma c’è vita. La gente nonostante tutto è felice. Il Congo è una terra ricchissima e la gente è poverissima. Questa grande contraddizione è causata dalle potenti multinazionali di armi, d’oro e di diamanti che sfruttano queste ricchezze. Per la gente del luogo non rimane nulla e quindi muore di fame.
Quelli che ad oggi frequentano la scuola, sono pochissimi. I bambini vanno a scuola con un sacchetto dove c’è una matita e un pezzo di carta. Non ci sono libri. Solo ora gli insegnanti iniziano ad averne qualcuno. Finora hanno fatto lezione con gli appunti presi quando loro erano studenti. I docenti, poi, hanno poca voglia di lavorare perché lo stipendio è misero o inesistente e quindi per tirare avanti devono lavorare nei campi. E i bambini sono abbandonati a loro stessi. L’ignoranza è la vera povertà. I bambini vanno a scuola digiuni e tornando a casa non trovano un pranzo. Mangeranno forse qualcosa la sera.
È bene però sostenere le scuole -conclude suor Consuelo- ancor prima che mandare aiuti alimentari, perché se il Congo avrà delle persone formate culturalmente, capaci anche di ribellarsi se necessario, la situazione di questo Paese martoriato potrà cambiare. Ben venga quindi questa iniziativa della diocesi di Spoleto-Norcia. È necessario parlare e far conoscere la situazione di questo Paese”.