Il 6 agosto di 31 anni fa moriva Paolo VI. Un’agonia cominciata il 9 maggio, quando le Brigate rosse avevano ucciso Aldo Moro. Un’agonia interrotta solo per un attimo, in giugno, quando, nel 15’anniversario della sua incoronazione, tracciò in pubblico un bilancio del suo pontificato, modesto, stanco: ‘Fidem servavi! Abbiamo conservato la fede, questo possiamo dire oggi, con la umile e ferma coscienza di non aver mai tradito il santo vero’. ‘Il Santo Vero mai non tradir’ era stata la scelta del ‘suo’ Manzoni, appena convertito. Un’agonia che ebbe il suo apice il 13 maggio a San Giovanni in Laterano, quando il Papa prese parte al rito funebre in suffragio di Aldo Moro. E pronunciò una delle più intense omelie nella storia della Chiesa moderna. Io in quel momento mi commossi, ma quando, il 6 agosto, Paolo VI morì, ebbi l’infamia di pensare che… era ora. Troppi dubbi, troppi passi indietro dopo due timidi passi in avanti. Non avevo capito né lo spirito dell’Humanae vitae, né il senso totalmente oblativo del travaglio post-conciliare vissuto dal Papa. Oggi, come un fiore sulla sua tomba, con gli occhi pieni di lacrime riferisco, a beneficio dei miei lettori e in sconto dei miei peccati, il cuore di quelle parole grandi e dolorosissime.’brE chi può ascoltare il nostro lamento, se non ancora Tu, o Dio della vita e della morte? Tu non hai esaudito la nostra supplica per la incolumità di Aldo Moro, di questo uomo buono, mite, saggio, innocente ed amico; ma Tu, o Signore, non hai abbandonato il suo spirito immortale, segnato dalla fede nel Cristo, che è la risurrezione e la vita. Per lui, per lui. Signore, ascoltaci! Fa’, o Dio, Padre di misericordia, che non sia interrotta la comunione che, pur nelle tenebre della morte, ancora intercede tra i defunti da questa esistenza temporale e noi tuttora viventi in questa giornata di un sole che inesorabilmente tramonta. Non è vano il programma del nostro essere di redenti: la nostra carne risorgerà, la nostra vita sarà eterna! Oh! Che la nostra fede pareggi fin d’ora questa promessa realtà. Aldo e tutti i viventi in Cristo, beati nell’infinito Iddio, noi li rivedremo! Signore, ascoltaci! E intanto, o Signore, fa’ che, placato dalla virtù della tua croce, il nostro cuore sappia perdonare l’oltraggio ingiusto e mortale inflitto a questo uomo carissimo e a quelli che hanno subito la medesima sorte crudele; fa’ che noi tutti raccogliamo nel puro sudario della sua nobile memoria l’eredità superstite della sua diritta coscienza, del suo esempio umano e cordiale, della sua dedizione alla redenzione civile e spirituale della diletta nazione italiana!’.
Quel 6 agosto 1978
Abat jour
AUTORE:
Angelo M. Fanucci