Progettare insieme

Il Vescovo traccia un bilancio delle attività svolte dal suo ingresso in diocesi, e presenta le Unità pastorali

Nell’annuale assemblea di verifica, svoltasi lo scorso mercoledì 15 giugno a San Michele Arcangelo, sono state presentate le Unità pastorali con cui sarà “rivoluzionata” la diocesi e in funzione delle quali sono stati effettuati i tanto attesi avvicendamenti dei sacerdoti dei quali abbiamo parlato nel numero scorso. Il vescovo Domenico Cancian, quindi, dopo aver brevemente presentato un “bilancio pastorale” con cui ha ripercorso i punti salienti di quanto è stato fatto nella Chiesa tifernate da quando si è insediato a Città di Castello, ha affermato: “Nel testo Siano una cosa sola invitavo a mettere a punto il delicato rapporto diocesi – parrocchia – unità pastorale – vicaria, tenuto presente che, anche secondo le linee della Cei, alla base di tutto sta la coscienza che i parroci e tutti i sacerdoti devono cercare di far parte dell’unico presbiterio della diocesi e quindi di sentirsi responsabili, con il vescovo, di tutta la Chiesa, rifuggendo da autonomie e protagonismi. Inoltre, in questo cammino di collaborazione e corresponsabilità, la comunione tra sacerdoti, diaconi, religiosi e laici, e la loro disponibilità a lavorare insieme costituiscono la premessa necessaria di un modo nuovo di fare pastorale. In tal senso, la visita realizzata nei tre vicariati di zona aveva lo scopo di avviare l’esperienza ecclesiale sinodale per provare a superare individualismo, frammentarietà e staticità in un mondo che cambia vertiginosamente. La visita pastorale che ho effettuato – ha aggiunto il Vescovo – collegata al ricordo del 350° anniversario della nascita di santa Veronica Giuliani, ha quindi prodotto i suoi frutti già nel fatto che per la prima volta le unità pastorali delle tre vicarie si sono ritrovate a pregare, a riflettere e a progettare insieme. È quindi stato possibile vivere momenti significativi di preghiera e di dialogo con i catechisti e gli operatori pastorali, oltre che effettuare incontri con i Consigli pastorali ed economici, con i centri di ascolto Caritas, con i ragazzi del catechismo, con gli adulti e con i malati. A questo punto – ha continuato mons. Cancian – si tratta di continuare il cammino sinodale, facendo convergere la ricchezza dei carismi e dei ministeri nella nuova evangelizzazione, nella liturgia e nella testimonianza della carità; se siamo una cosa sola con Cristo, già testimoniamo il suo Vangelo e diamo l’aiuto più significativo al nostro mondo complesso e non raramente diviso. I cambiamenti che verranno effettuati in diocesi sono da interpretare proprio in questa ottica – ha concluso il prelato tifernate – e non vogliono essere degli ‘aggiustamenti fisiologici’ o una sorta di ‘ingegneria organizzativa’ di tipo aziendale. Sono piuttosto le nostre risposte di oggi alla missione di Gesù e della Chiesa, nonché alle sfide del nostro tempo da affrontare con un atteggiamento di umiltà, di dialogo, di rispetto, di essenzialità umana e cristiana, di profezia, di speranza; sono queste le virtù che creano comunione e fanno del bene a tutti. Nell’orizzonte della fede nel Signore che vuol continuare a fare meraviglie con coloro che accettano di essere suoi ‘servi inutili’”. Con questo spirito prende quindi il via la ristrutturazione della diocesi verso le Unità pastorali, previste come uno dei frutti del cammino fatto in questi anni.

AUTORE: F. O.