“Portate qui i vostri giovani perché apprezzino quello che hanno” queste le parole di mons. Mark Osobi vescovo di Prizren, diocesi a sud del Kossovo al confine con la Serbia. La parrocchia dei Santi Angeli Custodi di Ferizaj ha ospitato per cinque giorni la delegazione della parrocchia di S.Maria Regina composta dal parroco don Sandro Sciaboletta, Nadia Armeni, Laura Pesciaioli per sviluppare il gemellaggio già avviato tra la parrocchia ternana e quella di Ferizaj, cittadina di 100.000 abitanti situata su di un altopiano circondato da montagne, dove sono solo 260 i cattolici tra una popolazione divisa tra mussulmani e ortodossi. Con la carta geografica davanti, don Sandro racconta la realtà vissuta in quei giorni: “Una situazione di povertà e sofferenza piuttosto strana. La gente del Kossovo, in gran parte di etnia albanese, vive nella mancanza assoluta di libertà. Sono prigionieri della loro terra, di una terra considerata una provincia della Serbia, in cui non ci sono attività industriali, poche le coltivazioni e gli allevamenti, solo quel tanto che basta per la sopravvivenza. Il resto rischia sempre di essere confiscato, ogni attività viene scoraggiata in una sorta di pressione morale – spiega don Sandro – Lo stipendio più elevato è di circa 150 euro mentre la pensione media è di 28 euro mensili. Non c’è assistenza medica, l’energia elettrica è a disposizione solo per poche ore, le strade sono dissestate e senza segnaletica, le classi scolastiche svolgono l’attività a turni per la mancanza di strutture. Ci sono cimiteri di auto e molte zone minate. La grande dignità della popolazione e l’accoglienza rimangono impresse. Nella nostra parrocchia durante il periodo della guerra abbiamo accolto una famiglia di Ferizaj che ha ricevuto aiuto concreto dai ternani, come è accaduto un po’ in tutta l’Umbria. La situazione oggi non è del tutto calma. Ci sono ancora circa 40.000 soldati della forza di pace della Nato, tra cui americani e italiani, in gran parte carabinieri, che pattugliano il territorio. In questo contesto è la comunità cattolica, le parrocchie che cercano di dare aiuti concreti che possano permettere alla gente di vivere dignitosamente. E’ stata avviata una nuova evangelizzazione che sta dando frutti notevoli con molte vocazioni. Il clero della zona è infatti quasi tutto autoctono. Una devozione particolare è riservata a Sant’Antonio di Padova e alla Madonna Nera del Santuario di Letnica, nei pressi di Ferizaj – continua don Sandro -La parrocchia di S.Maria Regina ha avviato le adozioni di famiglie kossovare da parte di famiglie ternane con il contributo di 50 euro al mese. La speranza, oggi, della popolazione, a livello politico è nell’indipendenza, che il presidente Rugova cerca di attuare in questa terra così amata dal suo popolo e allo stesso tempo ancora lontana dall’essere veramente libera.
Prigionieri della loro terra
Kossovo: mancanza assoluta di libertà
AUTORE:
Elisabetta Lomoro