Pontefici in visita al Poverello

In attesa del Papa ad Assisi, una conferenza sui 'precedenti storici'

Un incontro per far conoscere la storia delle visite papali ad Assisi e creare l’atmosfera giusta per l’arrivo di Papa Benedetto XVI, in programma il prossimo 17 giugno: è stato questo l’obiettivo dell’iniziativa che si è svolta al Sacro Convento di Assisi con la partecipazione del prof. Stefano Brufani e di don Elio Bromuri, che hanno ripercorso dal punto di vista storico, religioso e spirituale le visite dei Pontefici che hanno voluto rendere omaggio a san Francesco. Con Papa Ratzinger, sono 17 i successori di Pietro che lo hanno fatto nel corso della storia (18 se si considera la presenza, ma solo da novizio, di Giulio II). La storia delle più recenti visite papali nella città di san Francesco – dalla visita di Giovanni XXIII fino a quelle di Giovanni Paolo II – è stata ripercorsa attraverso immagini raccolte in un video documentario. Nel Medioevo diversi Papi hanno più volte soggiornato ad Assisi, anche per lunghi periodi. Fra questi, anche un Benedetto (XI, che visitò Assisi, proveniendo da Perugia, il 18 maggio 1304). Nel video sono state soprattutto ricordate la visita di Giovanni XXIII (il 4 ottobre del 1962) e quelle di Giovanni Paolo II: il 5 novembre 1978, pochi giorni dopo la sua elezione; il 12 marzo 1982 in un incontro con i vescovi italiani; il 27 ottobre 1986 per la prima, storica, giornata di preghiera interreligiosa per la pace; il 9 e 10 gennaio 1993 per la pace nella ex Jugoslavia; il 3 gennaio 1998 per la visita alla basilica ferita dal sisma; il 24 gennaio 2002 per una nuova preghiera interreligiosa per la pace dopo il tragico attacco alle Torri gemelle del’11 settembre 2001. Il vescovo di Assisi mons. Domenico Sorrentino, ha detto che ‘queste iniziative sono importanti perché fanno tornare alla memoria le visite del Papa e ci fanno crescere’. Il sindaco di Assisi, Claudio Ricci, ha evidenziato ‘i valori del magistero del Papa anche per coloro che non credono’, ricordando l’impegno del Comune per organizzare logisticamente ‘una visita complessa. Ci stiamo preparando – ha spiegato il sindaco – in collaborazione con la diocesi e le Famiglie francescane’. La città si sta preparando alla visita del Papa anche con altre iniziative per sensibilizzare i cittadini all’evento. Giovanni Paolo II: la visita del 1986 unica nella storia La visite dei Papi ad Assisi e prima ancora la visita di Francesco a Roma sono un grande segno del legame tra le due città più sacre d’Italia. In qualche modo stanno a dimostrare – come nel famoso sogno di Innocenzo III, rappresentato da Giotto nella Basilica superiore – che Roma è sostenuta da Francesco e a sua volta Francesco è sostenuto da Roma. Assisi rappresenta così la capitale mistica dell’Italia e Francesco continua nella sua missione assegnatagli dal Crocifisso di San Damiano di ‘ricostruire la Chiesa che è in rovina’. Un’alleanza tra due missioni congiunte nel nome di Cristo e della Chiesa. Una delle visite più significative dell’epoca moderna è certamente quella del 27 ottobre 1986. Una visita diversa perché Giovanni Paolo II non è giunto da solo, ma accompagnato da rappresentanti delle Chiese cristiane e dai capi delle religioni mondiali più diffuse. È stata una manifestazione unica nella storia dell’umanità, per la convergenza delle religioni in un unico atto di preghiera, pellegrinaggio e digiuno a favore della pace in un mondo lacerato in due blocchi contrapposti. L’evento ebbe grande risonanza e suscitò anche perplessità negli ambienti tradizionalisti, per il sospetto che potesse veicolare una tendenza al sincretismo e al relativismo; potesse cioè diffondere l’idea che tutte le religioni sono ugualmente valide e che l’una vale l’altra. In realtà, come Benedetto XVI ha precisato nella lettera inviata al vescovo di Assisi Domenico Sorrentino per il 20’anniverario, celebrato nel settembre – ottobre 2006, quell’iniziativa del defunto Pontefice fu una geniale intuizione e una profezia che poneva le religioni l’una accanto all’altra, senza confusione, unite dall’anelito alla pace, ritenuta un dono dall’alto e non semplice opera degli uomini. Giovanni Polo II in quell’occasione fu riconosciuto di fatto come autorità morale indiscussa, che egli esercitò con spirito di servizio nel rispetto di tutte le differenze. Non mancò però neppure di proclamare e annunziare la differenza cristiana, secondo la quale Cristo è la nostra pace. Da quell’evento nacque la famosa espressione ‘lo spirito di Assisi’ che riassume in due parole un modo di essere e di comportarsi che privilegia il dialogo tre le fedi, la volontà di pace, la tensione verso la fonte di ogni bene che è il Creatore e Padre di tutti.

AUTORE: E. Bromuri - R. C.