La macchina elettorale dei partiti e movimenti umbri è già in piena azione in vista dell’appuntamento elettorale del 13 maggio prossimo (doppio, in nove comuni dove si vota anche per rinnovare sindaco e consiglio comunale). Le “squadre” dei candidati sono complete e ufficiali. Come sono state accolte? e come saranno sostenute? Nello schieramento di centro sinistra la composizione delle liste per Camera e Senato ha richiesto un lavorio di mesi, ha comportato travagli indicibili e prodotto più di uno scompenso. L’esclusione della candidata proposta dallo Sdi (l’assessore regionale Ada Girolamini) ha causato le dimissioni del segretario regionale del partito, Carlo Vannini, in polemica con i vertici nazionali del proprio partito e con quelli locali del centro sinistra. “Lascio anche per dare una piccola lezione di stile”, ha detto Vannini: a chi è destinata la “lezione”, lo si intuisce facilmente. Ora nel collegio che lo Sdi aveva individuato per la propria candidata il centro sinistra presenterà un Verde: lo voterà il “partito” dei cacciatori? Le scelte dei Ds (la parola d’ordine è stata “rinnovamento” e in effetti di nomi nuovi ce ne sono, come quelli di Stramaccioni, Brutti, Sereni e altri, ma ci sono anche le conferme) non sono andate giù ai dirigenti della zona Foligno-Spoleto-Valnerina, che si sono dimessi, assicurando che la loro polemica riguarda il metodo usato dai vertici nazionali della Quercia, non le scelte compiute, e che comunque si impegneranno a sostegno dei candidati del centro sinistra. Sempre a sinistra, infine, ha fatto scalpore l’esclusione dall’ elenco dei candidati dell’ex presidente della giunta regionale, quel Bruno Bracalente che l’anno scorso, all’atto di individuare il candidato a presidente della Regione, era stato convinto a lasciare il passo a Maria Rita Lorenzetti anche con la promessa del “grande salto” verso i palazzi romani della politica. Bracalente sembra aver pagato sulla propria pelle, e a caro prezzo, la parabola “a tempo determinato” che in politica ha riguardato i cosiddetti “professori”. Nel centro destra, tra conferme (Maurizio Ronconi, Franco Asciutti) e nuovi ingressi (Luciano Rossi, Bruno Biagiotti), il concetto della scelta di candidati “forti” perchè radicati sul territorio di appartenenza è parso avere un bilanciamento con le esigenze romane di equilibrio tra i vari partiti della coalizione: così si potrebbe spiegare, ad esempio, l’assegnazione di un collegio ad un candidato della Lega, presenza, questa, che per la Umbria rappresenta alla elezioni politiche una novità assoluta. Squadre valide? La parola passa alle urne.
Politiche 2001: i nomi che ‘corrono’ in Umbria per i due schieramenti
LA SCELTA DEI CANDIDATI HA LASCIATO DEGLI "ILLUSTRI" ESCLUSI SU ENTRAMBI I FRONTI
AUTORE:
D.G.