Plastica contro plastica

ECOLOGIA. La Novamont di Terni sta investendo sulle 'bioplastiche' fatte con mais e oli vegetali: non inquinano, e offrono opportuntà di lavoro. Tra i suoi clienti anche colossi come Goodyear e C

Il problema è come ‘mangiare’ i nostri rifiuti. Perché le nostre società industrializzate ne producono troppi e non si sa più dove metterli. Sostiene il comico Beppe Grillo: ‘L’immondizia è diventata un simbolo. Oggi l’impianto di riciclaggio è un orgoglio cittadino. L”escremento’ è un bottino’. Uno di quelli certamente più prodotti è la plastica. Quella che si fa col petrolio, quella che non si distrugge, che resta in fondo al mare, nei prati e sulle vette. Nei secoli dei secoli. Per non restarne soffocati, c’è chi sta studiando e producendo – da anni – le bioplastiche, dove ‘bio’ sta per biodegradabile. Plastica ‘amica’, dunque. Della natura e dell’uomo che, producendola e usandola, rispetta l’ambiente in cui vive. A Terni cresce la bioraffineriaL’azienda novarese Novamont, guidata dall’amministratrice delegata di origini folignati Catia Bastioli, sta investendo circa 15 milioni di euro in Umbria nel suo stabilimento di piazzale Donegani 4, a Terni. L’obiettivo è di aumentare di quasi 20 mila tonnellate annue la produzione di bioplastiche: in particolare, Novamont sta puntando su una nuova produzione di biopoliesteri col marchio Origo-Bi, ottenibili da oli vegetali, quali colza e girasole. Le applicazioni delle bioplastiche sono molteplici: dai sacchetti per i rifiuti e per i supermercati, ai prodotti usa-e-getta, ai pannolini, agli imballaggi, alle penne, ai pettini, agli additivi per la produzione di pneumatici (Novamont sta sviluppando insieme a Goodyear lo ‘pneumatico al mais’). L’attuale produttività del sito ternano è di 20 mila tonnellate di bioplastiche, ricavate soprattutto dalla lavorazione di amido di mais, alle quali potrebbe aggiungersi, entro questa estate, la nuova produzione di biopoliesteri da oli vegetali. ‘Il nostro fatturato annuo è di circa 34 milioni e mezzo di euro – afferma il responsabile delle relazioni istituzionali Novamont, Andrea Di Stefano, – ed è quindi chiaro lo sforzo di investimento che, come azienda, stiamo facendo in Umbria’. Nuova occupazione nella Conca? Fra i clienti più recenti dell’azienda italiana Novamont ci sono la Coca Cola (che ha acquistato stoviglie monouso in Mater-Bi per le ultime olimpiadi invernali di Torino) e la grande catena britannica di distribuzione Sainsbury’s (che utilizza i sacchetti in plastica biodegradabili). Novamont ha anche fornito i suoi bicchieri in Mater-Bi alla XX Giornata mondiale della gioventù di Colonia. In Umbria, in molti si pongono la domanda se Novamont creerà nuova occupazione. Di Stefano, ricorda che, nei sette anni della Novamont a Terni, l’impresa ha sempre progressivamente assunto. Oggi, nel capoluogo ternano, sono una trentina le persone che lavorano per Novamont. ‘Sotto questo profilo, non siamo ancora in grado di valutare cosa potrà significare l’avvio della nuova produzione di biopoliesteri – afferma Di Stefano – ma, di certo, avremo bisogno di nuovo personale’.

AUTORE: Paolo Giovannelli