Più orgoglio imprenditoriale

ECONOMIA REGIONALE. Colaiacovo: quattro i 'motori' per lo sviluppo dell'economia umbra: imprese minori evolute, tecnologia avanzata, turismo e infrastrutture al passo coi tempi

Guardare con ottimismo al futuro del sistema economico umbro oppure prendere atto realisticamente che la situazione è davvero senza apparenti vie d’uscita? Negli ultimi tempi istituti finanziari e di ricerca – per ultimo l’Eurispes – hanno fotografato una regione giù di corda da diversi punti di vista con la produzione in calo e le attese deludenti. Gli industriali perugini, che hanno rinnovato in questi giorni il proprio vertice riconfermando alla guida l’industriale eugubino, Carlo Colaiacovo, puntano sull’orgoglio imprenditoriale per uscire da questa fase di recessione. Il Presidente di Assindustria ha elencato una serie di problemi – non di poco conto – da superare, tra cui ‘l’insufficiente evoluzione organizzativa e produttiva del sistema industriale’ e ‘l’attenuazione dei tradizionali fattori di successo’ dell’economia umbra, che espongono il sistema locale alla concorrenza dei Paesi emergenti e rendono l’Umbria una regione economicamente ‘periferica’ rispetto a quelle del centro e del nord-est. Ecco, quindi l’appello all’orgoglio imprenditoriale per dimostrare ‘coraggio, inventiva e voglia di fare, imparando a lavorare insieme in modo più collaborativo e costruttivo’. Così ‘occorre trovare nuovi elementi di successo, all’insegna della qualità e dell’innovazione’. È stato inoltre sottolineato ‘il ruolo centrale dell’impresa minore’, sia dal punto di vista produttivo sia occupazionale, che contribuisce per il 62 per cento a realizzare il valore aggiunto manifatturiero ‘per conquistare mercati di nicchia, essere attraenti e creativi’. Colaiacovo ha indicato quattro ‘motori’ per il nuovo sviluppo dell’Umbria: il primo – ha detto – è quello delle imprese minori evolute, il secondo è quello dei settori a tecnologia più avanzata, il terzo è quello della cosiddetta ‘industria del bello’, che fa riferimento al turismo ma che va anche oltre, ed il quarto è costituito da opere infrastrutturali all’altezza dei tempi. Il presidente degli industriali ha commentato positivamente la decisione del Cipe per la realizzazione del nodo di Perugia indicando al ministro Claudio Scajola, intervenuto all’assemblea, la necessità di completare le opere avviate accorciando i tempi di realizzazione. Colaiacovo ha parlato ancora del patto per lo sviluppo e l’innovazione, firmato tre anni fa su iniziativa della giunta regionale. Ne condivide ancora lo spirito e i contenuti, intende altresì confermare la ‘volontà di contribuire al suo successo stimolando le imprese ad investire ed innovare’. Nel suo intervento, la presidente Maria Rita Lorenzetti ha, tra l’altro, ricordato gli sforzi della Regione, ‘concertati’, per il sostegno alle imprese rilevando che quella dei bandi integrati ‘è la sfida attuale dell’Umbria’, con oltre 300 milioni di euro a disposizione e con una grande risposta degli imprenditori (282 hanno presentato la domanda). Insomma, la volontà di collaborare tra enti ed associazioni di categoria è chiara, anche se la crisi continua ad attraversare l’Umbria. Il dato, diffuso dall’Agenzia Umbria Ricerche, sull’esercito dei ‘flessibili e precari umbri’ (il 14,3 nel 2003), fa pensare alla difficoltà del sistema economico di dare risposte che possano garantire un futuro per i giovani, le donne e i laureati.

AUTORE: Emilio Querini