L’arte e la religione (intesa anche come Chiesa) devono andare a braccetto. È stato un po’ questo il filo conduttore dell’intervento di mons. Vincenzo Paglia, vescovo di Terni – Narni – Amelia, invitato alla giornata conclusiva di una quattro giorni di “Incontri d’arte” promossa dall’Accademia di belle arti di Perugia. Tema del confronto, svoltosi venerdì 27 aprile nella biblioteca dell’Accademia, “Arte sacra. Esperienze e progetti in Umbria e in Italia”. All’incontro, introdotto dai saluti del presidente dell’Accademia Mario Rampini e coordinato dal direttore Giuliano Giuman, sono intervenuti Andrea del Guercio (direttore Dipartimento arte sacra all’Accademia di Brera di Milano), Lucilla Ragni (Accademia di Perugia), Stefano Mavilio (Università La Sapienza di Roma), don Giuseppe Billi (Commissione arte sacra diocesi di Prato), Massimo Duranti (critico d’arte) e Antonella Pesola. Tra il pubblico numerosi docenti, studenti ed esperti d’arte. Per mons. Paglia l’occasione è stata propizia per visitare per la prima volta l’Accademia. “Sento forte l’esigenza di un dialogo tra il mondo dell’arte e della fede – ha detto. – L’ispirazione religiosa dell’arte si è impoverita. Occorre dunque ritrovare quella circolarità virtuosa che presiede al fecondo connubio di questi due mondi. È impossibile – ha proseguito – rinnovare in maniera forte la vita delle nostre chiese se non si riallaccia il rapporto con l’arte.
Dunque è quanto mai importante che il cristianesimo, la Chiesa cattolica in particolare, si cimenti non solo con il restauro, importantissimo, ma anche con la sfida a proporre il contenuto di sempre con nuovi linguaggi, con nuovo colore, nuova corporeità, nuovi stili”. Secondo il Vescovo, per fare questo è necessario instaurare un dialogo con l’artista per concertare insieme come vada veicolata la fede. Ed è quello che ha tentato di fare nella diocesi di Terni, commissionando ad alcuni artisti contemporanei, come Stefano Di Stasio e Paladino, la realizzazione di opere e decorazioni interne per le chiese della città. Per la chiesa di Santa Maria della Pace a Valenza, a Terni, Di Stasio ha infatti realizzato un ciclo pittorico francescano con episodi legati alla presenza di san Francesco nel territorio di Terni (nella foto). Mons. Paglia ha poi ricordato la Via crucis realizzata da poco da alcuni studenti dell’Accademia e che verrà collocata nella chiesa del Cuore Immacolato di Maria. “Un lavoro che in principio è stato soprattutto un laboratorio di idee – ha sottolineato Lucilla Ragni, docente dell’Accademia, spiegando il progetto – poi scaturito in un prodotto finale costituito da 14 stazioni realizzate in lastre di acciaio opaco, al cui interno, su vetro, sono stati incisi gli episodi”. Andrea Del Guercio, dell’Accademia di Brera di Milano, ha presentato un progetto, promosso in dieci chiese della diocesi di Novara, che aveva come scopo la realizzazione di opere da parte di giovani artisti dell’Accademia, sul tema del Padre nostro. Massimo Duranti, critico d’arte perugino, della Commissione d’arte sacra della diocesi di Perugia, ha invece chiesto a mons. Paglia come mai non si studi storia dell’arte in Seminario, tanto che molti preti non la conoscono. “Ne parlerò alla Conferenza episcopale umbra” ha risposto Paglia. Intanto – ha lamentato Duranti – a Perugia la situazione è disastrosa. “Nel passato si sono avallate realizzazioni di opere discutibili, anche contro il parere della Commissione d’arte sacra. I preti vanno avanti da soli, ci consultano a cose fatte. Anche la situazione dei Musei diocesani, custodi di opere importanti, è ferma, non solo a Perugia. È necessario rianimarli con iniziative che li rilancino, magari con mostre a tema che attirino maggiori visitatori, esponendo ad esempio le opere d’arte moderne donate da alcuni artisti e custodite nei magazzini – sottolinea. – Abbiamo proposto anche piccoli stages per i preti sulla storia dell’arte, per esempio a Foligno, ma al momento è tutto fermo. Siamo molto indietro rispetto a Terni. Mons. Paglia ha lasciato un segno forte che va nella direzione giusta” ha concluso. Ad Antonella Pesola, curatrice della rubrica Arte sacra contemporanea in Contemporart, nuova rivista perugina, è toccato poi il compito di raccontare il percorso artistico e le tante opere pittoriche realizzate in chiese, e non solo, dell’Umbria, dal prete-artista, scomparso qualche anno fa, don Nello Palloni.