La sempre le figure dei Pontefici hanno accompagnato la vita del Centro sportivo italiano: da Giovanni Paolo II a Paolo VI, passando per Giovanni XXIII e Pio XII. Proprio della figura di Pio XII vogliamo parlare, vicina al Csi per temi educativi e finalità morali, tanto da definirne gli obiettivi ideali. Pio XII fu tra i primi Pontefici che comprese il senso vivo dei mezzi di comunicazione di massa, cogliendone il potere reale e dedicandovi grande cura. Papa Pacelli riconobbe nello sport uno dei più importanti strumenti di comunicazione di massa. Non a caso, nei suoi discorsi il riferimento allo sport è frequente, e questo comportamento non aveva precedenti tra i suoi predecessori. A conferma di questo nuovo interesse per lo sport, si ricordano una serie di significativi episodi che inaugurarono uno stile del tutto nuovo: nel 1946 il Papa ricevette la carovana del Giro d’Italia (una consuetudine che ebbe modo di ripetersi successivamente negli anni) e nel 1947 fece pubblica menzione di Gino Bartali in un discorso ufficiale tenuto dinanzi agli aderenti di Azione cattolica in piazza San Pietro: “Il tempo della riflessione e dei progetti è passata. È l’ora dell’azione. La dura gara di cui parla san Paolo è in corso. Siate pronti. È l’ora dello sforzo intenso. Anche pochi istanti possono decidere la vittoria. Guardate il vostro Gino Bartali, membro dell’Azione cattolica: egli ha più volte guadagnato l’ambita maglia. Correte anche voi in questo campionato ideale, in modo da conquistare una ben più nobile palma”. Nel 1946 a Roma si celebrò il primo decennio di attività del Csi. La mattina del 9 ottobre 1946 una grande massa di gente (circa 50.000 persone) sfilò per le vie di Roma fino a piazza San Pietro dove li attendeva un’udienza concessa da Pio XII. In quella folla di atleti erano rappresentati tutti gli sport del Csi e tutte le regioni. Il “decennio” non fu solo bandiere, musiche e cortei; a dargli un senso profondo fu il discorso pronunciato in quella occasione da Pio XII. Pacelli lodò il Csi per la strada già percorsa e diede preziose indicazioni per il futuro. Il Pontefice esortò anzi a essere ancora più attivi: “Lo sport è fonte di beni fisici ed etici, va proposto a tutti i giovani, anche ai più disagiati”. Ai giovani dell’immediato dopoguerra lo sport veniva proposto come un’alternativa esistenziale, cioè un ideale di vita coraggioso, ottimista, superiore ai meri interessi e preoccupazioni materiali.Qui si collocava la funzione di una “associazione” come il Csi: educare le persone attraverso la pratica sportiva. Anche quest’anno il Papa ha deciso di incontrare il mondo sportivo, in occasione delle celebrazioni per il 70° anno di attività del Centro sportivo italiano. Papa Francesco incontrerà le società sportive di tutt’Italia il 7 giugno a San Pietro. Nei Comitati fervono già i preparativi poiché il numero di presenze si annuncia elevato. Nel sito internet www.societasportivedalpapa.org si possono già trovare le prime informazioni di carattere logistico utili per raggiungere l’area, per ritirare il kit gratuito T-shirt e cappello, scaricare il programma e avere notizie sull’ospitalità alberghiera.
Pio XII, il primo Papa sportivo
In attesa dell’evento a Roma del 7 giugno, il ricordo di un altro grande Pontefice che ebbe caro il Csi
AUTORE:
Csi Umbria