‘Ricostruire le esperienze e le pratiche dei minori e dei loro genitori in relazione agli usi di internet, alle opportunità e ai rischi online’. È questo l’obiettivo di Eu Kids Online II, progetto di ricerca promosso dal Safer Internet Programme della Commissione europea: in continuità con la precedente indagine Eu Kids Online, i cui risultati sono stati presentati lo scorso giugno, la versione II analizzerà l’uso di internet tra i minori in Europa. Al progetto, avviato all’inizio di luglio, partecipa per l’Italia il Centro di ricerca sui media e la comunicazione dell’Università Cattolica di Milano (OssCom). Secondo gli ultimi dati del Safer Internet Programme, l’uso di internet fra i bambini e gli adolescenti continua a crescere in tutti i Paesi dell’Unione (in cui sono online il 75% dei minori) e l’età in cui si inizia ad usare internet tende ad abbassarsi. Risulta infatti che in Italia usa internet il 74,9 per cento dei ragazzi in età compresa tra i 15 e i 17 anni, il 57,9 per cento di quelli tra gli 11 e i 14 anni, nonché il 21,5% per cento dei bambini tra i 6 e i 10 anni. In pratica, un bambino delle elementari su cinque si connette regolarmente alla Rete. Da un lato, la scuola stessa promuove l’accesso alle nuove tecnologie anche tra i minori; d’altra parte però emergono preoccupazioni relative ai potenziali rischi della Rete per gli utenti della fascia di età più bassa. Tra i pericoli non rientra solo la possibilità di imbattersi in contenuti ‘inappropriati’ (pornografia, violenza), ma anche quella di cadere in patologie quali l’anoressia, oppure di finire vittime di episodi di cyber-bullismo. Ma quanto sono realmente diffusi questi rischi? Quali categorie vi sono più esposte? E come reagiscono i minori, e i loro genitori? Quale tipo di intervento è il più appropriato? Ecco i compiti che attende la ricerca futura. ‘Nel biennio 2009-2011 ‘ informa una nota dell’OssCom ‘ sarà condotta una ricerca empirica che coinvolgerà campioni nazionali di ragazzi di età compresa fra i 9 e i 16 anni e i loro genitori, per produrre una base empirica quantitativa, rigorosa e comparabile a livello transnazionale, sugli usi di internet in Europa. I dati di ricerca empirica, infatti, sono vitali per informare politiche di promozione della qualità di internet per i ragazzi e, al tempo stesso, per evitare il diffondersi di ansie e panico morale che rischiano di produrre interventi restrittivi che limitino le opportunità dei minori online’. Eu Kids Online II – fa sapere ancora il Centro di ricerca dell’Università Cattolica – si occuperà di ‘aree poco esplorate’, tra cui ‘l’analisi dei contenuti (in particolare il web 2.0) o servizi emergenti e dei pericoli che questi comportano; le strategie con cui i minori e i loro genitori affrontano i rischi online; una valutazione comparativa dell’efficacia delle diverse misure di sicurezza online’. La precedente indagine, condotta tra il 2006 e il 2009, ha analizzato ricerche empiriche disponibili in 21 Paesi europei. Il Rapporto finale è disponibile su www.eukidsonline.net’ su www.unicatt.it/osscom. ‘I principali risultati ‘ commenta l’OssCom ‘ rivelano una correlazione positiva fra rischi e usi di internet: al crescere delle competenze digitali, tendono ad aumentare anche i rischi a cui il minore si espone’. Dall’analisi comparativa dei dati finora disponibili a livello europeo, nota il Centro di ricerca, emerge che ‘la violazione della privacy e la disseminazione di informazioni personali’ sono ‘il più comune dei comportamenti a rischio per i minori europei. Seguono l’esposizione a contenuti pornografici e la visione di contenuti violenti’.