Tra musica, poesia e arte si sono celebrati a Perugia i tre giorni di festa in onore della Madonna delle Grazie, festa che quest’anno ha rivestito un’importanza particolare grazie alle celebrazioni leonine. Il card. Gioacchino Pecci fu il primo vescovo di Perugia a consacrare, ben 130 anni fa, la città e la diocesi alla Vergine Maria, venerata con il nome di Madonna delle Grazie. Domenica scorsa, 7 settembre, l’arcivescovo mons. Giuseppe Chiaretti ha ripetuto quell’atto di affidamento che ha radici lontanissime, se si pensa al gonfalone presente in cattedrale e che ricorda l’atto che fece tutta la popolazione di Perugia in occasione della pestilenza che scoppiò in città nel 1526. Mons. Chiaretti, durante l’omelia, ricordando anche quel gesto di tutta la cittadinanza, ha voluto rinnovare ‘l’affidamento della nostra comunità diocesana chiedendo alla Vergine Maria di proteggerci dalla peste del nostro tempo: droga, sfaldamento della famiglia… e quindi crisi della stessa società’. Alla celebrazione era presente anche l’arcivescovo di Trento, mons. Luigi Bressan, invitato a parlare, nel pomeriggio, prima della messa, dell’apertura di papa Pecci a popoli non cristiani con aperture insospettabili per quei tempi di comprensione e di apprezzamento, tanto da porre le basi remote per un dialogo con le altre religioni. Altre conferenze hanno riguardato l’attività di Gioacchino Pecci come poeta sia in versi in lingua italiana sia, soprattutto, apprezzato in versi latini. Fu anche, come hanno attestato i professori presenti Cipriano Conti, Enzo Coli, Antonio Girardi, un finissimo latinista, tanto da essere segnalato tra i più insigni autori latini dell’età contemporanea. Una testimonianza di ciò, sia pure parziale, si trova nel volume riedito in edizione anastatica per conto e con introduzione di mons. Chiaretti, in occasione di questo centenario, in onore del compianto padre Indovino, intitolato Carmina, pubblicato a Udine nel 1883, un vero gioiello editoriale. Un altro momento culturale importante è stato quello della presentazione delle 54 chiese leonine nella diocesi di Perugia, fatta dall’architetto perugino Aldo Bastianini che si è soffermato sugli stili e sugli artisti che hanno operato nel periodo del vescovo Pecci. E’ stato l’avvio di una ricerca che merita di essere continuata e approfondita anche per i risvolti sociali ed economici che ha comportato in un periodo certo non facile per la Chiesa. La conferenza è stata tenuta nella Sala Lippi della Banca dell’Umbria in corso Vannucci dove è allestita una mostra di foto e cimeli che rimane aperta fino al 14 settembre. Di altro genere, ma di uguale spessore culturale è stata la serata musicale in cattedrale dove si è svolto un concerto molto applaudito (vedi articolo sotto).