‘Perché tanta disaffezione dei cristiani dall’Eucarestia?’

In occasione del Corpus Domini l'invito del Vescovo ad una più profonda riflessione

L’Eucaristia è uno dei misteri più profondi che la Chiesa gelosamente possiede e custodisce; tutta la comunità cristiana è invitata a contemplare questo mistero in modo particolarissimo nel giorno della solennità del Corpus Domini.’Un’autentica comunità ecclesiale, che voglia vivere la comunione, pone al suo centro l’Eucaristia e dall’Eucaristia assume forma, criterio e stile di vita. L’Eucaristia, dunque, diventa punto di partenza. E’ dall’Eucaristia che dobbiamo ripartire per testimoniare la nostra fede, per portare il lieto annunzio della Risurrezione di Gesù, per coinvolgere tutti nell’amore che Dio ci ha donato’. Così si è espresso mons. Pellegrino Tomaso Ronchi, durante la messa a cui ha fatto seguito la processione eucaristica per le vie di Città di Castello, nel pomeriggio di domenica 2 giugno, solennità del Corpus Domini. Parlando in cattedrale il Vescovo ha ricordato che ‘la Chiesa, popolo di Dio in cammino nel tempo, ha sempre trovato nell’Eucaristia la sorgente e la forza per essere ‘comunione e missione’. Il cristiano – ha ricordato mons. Ronchi – non si salva solo individualmente’. La vita cristiana, infatti, è tutta un cammino verso la comunione con Gesù e con i fratelli. Solo tenendo presenti entrambe queste mete si può vivere bene la celebrazione eucaristica, nella quale ‘noi veniamo realmente uniti con la persona di Gesù e in Lui c’è il principio e la causa dell’unione fra tutti noi’. Ogni messa, ogni celebrazione eucaristica non è solamente il memoriale della cena, della morte e della risurrezione del Signore, ma deve essere pure ‘il segno, la manifestazione di una umanità che, dispersa e divisa, nell’assemblea eucaristica trova la sua unità più forte’. L’Eucaristia è dono, il più grande dono che ogni persona può ricevere; ogni volta che la si celebra essa dovrebbe evocare la festa perché è segno di ‘risurrezione’.Purtroppo tanti non la intendono così. ‘E’ doveroso – ha sottolineato il Vescovo di Città di Castello – porre in tutta la sua gravità il problema della disaffezione di tanti cristiani dall’Eucaristia’, non essendo in questione il ‘precetto’ della messa domenicale, ma l’autenticità e la maturità della vita cristiana. E’ vero che molti battezzati interrompono il loro rapporto con l’Eucaristia, lo vivono ad intermittenza. Perché? ‘Forse – ha cercato di rispondere mons. Ronchi – il rito non è significativo per i problemi essenziali e concreti della vita? Si è allentato o smarrito il senso comunitario della preghiera e dell’appartenenza alla comunità ecclesiale? Oppure l’esperienza comunitaria dell’Eucaristia è puramente un fatto esteriore e non tocca in profondità la coscienza personale?’ Tutte queste domande possono servire ad una lunga e seria riflessione, ma resta il fatto – ha rimarcato mons. Ronchi- che ‘uno dei compiti permanenti della ‘nuova evangelizzazione’ è proprio quello di riproporre la centralità dell’Eucaristia nella vita del cristiano e della comunità, mostrando come in essa confluisca e da essa parta ogni realtà e ogni impegno di autentica comunione nella Chiesa e tra gli uomini’. Al termine della propria riflessione il Vescovo si è augurato ed ha invitato a pregare affinché ‘il mistero del Corpo e del Sangue di Cristo arrivi ad essere capito e accolto da tutti per quel che è, come il grande regalo di Dio per la nostra vita: sia per quella di ogni uomo, pellegrino sulla terra, sia per quella della nostra diocesi, così come per quella del mondo intero’. Un considerevole numero di persone ha seguito la processione eucaristica che è terminata sulla scalinata della cattedrale con la Benedizione eucaristica impartita dal Vescovo.

AUTORE: Francesco Mariucci