Perché Marco Follini appoggia il Prodi bis

L’avvocato Mauro Cozzari è il portavoce provinciale dell’Italia di mezzo, prima movimento poi partito politico ‘di ispirazione movimentista’ dopo la svolta di Napoli dell’ottobre scorso impressa dal leader Marco Follini. Ha 36 anni, è sposato, ha due figli di cui l’ultimo, Nicolò, è nato proprio questa settimana. Cozzari ha aderito all’Italia di mezzo perché, da cattolico, vede nell’idea di Follini la strada maestra per ricostruire un centro cattolico moderato in Italia. Cozzari, cosa ha suscitato fra voi l’ultima mossa di Follini, ossia quella di sostenere il nuovo governo Prodi? Un governo di centro-sinistra”Sinceramente, in una fase politica tumultuosa come quella che stiamo vivendo, all’inizio ha provocato un po’ di sconcerto nel nostro partito. Non tanto sui contenuti, che restano i nostri, quanto sulle modalità per raggiungere le mete prefissate. Per noi dell’Italia di mezzo, la ‘vetta della montagna’ era raggiungibile passando per una strada dritta, centrale rispetto a destra e sinistra. Adesso, non avendo preventivato una caduta così repentina del governo Prodi, ci troviamo invece a percorrere un tornante che curva a sinistra, da quando Marco Follini ha ritenuto di supportare il governo Prodi bis’. Allora, come ‘base’, ci siete rimasti un po’ male? ‘No, non direi. Almeno non tutti e, di certo, non i più. Comunque, come sezione provinciale del partito, la prossima settimana valuteremo insieme qui a Perugia la scelta di Marco Follini. Senza particolari patemi d’animo. Io stesso ho subito telefonato a Follini chiedendogli spiegazioni sul suo appoggio a Prodi perché, all’inizio, anch’io, personalmente, avevo vissuto il fatto come un piccolo tsunami. Ma Marco, da persona intelligente qual è, mi ha fornito minuziosamente le ragioni della sua scelta politica, che vi garantisco è in totale continuità con i nostri progetti’. Ce le dica anche a noi. ‘Semplice. Innanzitutto Follini è venuto incontro alla volontà del presidente della Repubblica Giorgio Napoletano, che non voleva proporre al Paese un governo tecnico. Infatti, il capo dello Stato avrebbe immediatamente richiamato l’Italia al voto. Le nuove elezioni sarebbero state vinte ancora una volta dal centro-destra e, più precisamente, da Silvio Berlusconi, che sarebbe ritornato a governare, ancora una volta con tutti i soliti problemi di coalizione e, soprattutto, con una legge elettorale in cui i candidati non sono scelti dal popolo, ma artificiosamente nominati dall’alto. Ormai la vita non ferve più nelle sezioni di partito, esistono solo dei potentati che nominano la classe dirigente. Nei partiti non c’è più nemmeno uno strumento di valutazione del suo operato, tant’è considerato superfluo… Ma tutto questo allontana ancora di più il cittadino dalla politica’.E quindi? ‘E quindi abbiamo voluto allontanare due pericoli. Il primo pericolo sarebbe stato quello di riproporre una situazione di ingovernabilità perché, nonostante gli ottimistici sondaggi di Berlusconi, al Senato si sarebbe rischiato di creare un’altra situazione di incertezza. Il secondo, e questo Follini l’ha ripetuto e continua a ripeterlo in molte occasioni, noi riteniamo un nocumento nazionale l’attuale sistema bipolare. Troppi conflitti, troppi personalismi, troppe identità dei parlamentari che vengono sacrificate. Questo nostro attuale sistema bipolare non favorisce la mediazione, l’incontro da posizioni diverse. Oggi, anche se come cattolico impegnato in politica potrei guardare con più certezza verso il centro destra, in realtà non mi sento tutelato né a destra, né a sinistra, fermo restante il sistema bipolare’. Puntate dunque a modificare il sistema elettorale? ‘Sì, chiaramente. È per questo che, come Italia di mezzo, abbiamo accolto l’adesione di Follini al governo Prodi bis come un passaggio indispensabile, che ci consentirà di avere un nuovo governo più di centro e meno di sinistra. Da tempo, con Follini, abbiamo fotografato la seguente situazione e non occorre certo essere un fine politico per farlo: in Italia c’è una destra populista, un centro democratico, una sinistra riformista e una sinistra radicale alternativa. Però le singole identità politiche, sia dei partiti, sia degli eletti, schiacciate nei due schieramenti obbligati dal sistema bipolare, soffrono e pure molto. Spesso sento anche i miei colleghi di Rifondazione comunista richiedere indietro la loro identità, la loro anima’. E che riforma elettorale vorreste? ‘Auspicheremmo un sistema elettorale del tutto simile al proporzionale ‘alla tedesca’, con uno sbarramento di ingresso in parlamento non inferiore al 4 per cento. Se modificheremo la legge elettorale otterremo come risultato due grandi nuovi schieramenti: un centro democratico e una sinistra riformista. Inoltre penso che, su questa riforma, troveremmo d’accordo partiti quali Rifondazione comunista, i Comunisti italiani, l’Udc e la Lega nord. Qualche problema verrà senz’altro dalla Margherita e dai Ds, impegnati a costruire il Partito democratico e, senza alcun dubbio, da Forza Italia e Alleanza nazionale’. Modifica della legge elettorale. Chiaro. E poi? ‘Guardi che la novità del nuovo governo è Marco Follini, mica Pallaro! Follini e l’Italia di mezzo appoggia Prodi, ma il nostro ingresso ha già dato i suoi primi frutti, addirittura prima della formazione del nuovo governo. È fatale infatti che, con Follini ‘nei pressi’, Prodi faccia discorsi tutti orientati verso la famiglia e gli asili nido. L’avete più sentito parlare dei Dico? Non ci pensa nemmeno. Anzi Prodi ha rimproverato la sua ministra Pollastrini, una delle ideatrici dei Dico, invitandola a non tirare troppo la corda sull’argomento: perché sa bene che, visto che la maggioranza politica resta comunque appesa a quattro voti, se porterà i Dico in Senato farà la stessa fine che ha fatto sulla politica estera. E sui Dico, onore va anche a Mastella che ha condotto una ferma battaglia di principio. Ho idea che i cattolici stiano per riprendersi il loro spazio in politica. Quando ho scritto a Follini che la riforma dei Dico era priva di qualsiasi contenuto politico ma solo di trita ideologia, ho trovato pieno consenso. Semmai ci fosse qualche successiva apertura sui Dico, Follini mi ha precisamente detto che potrebbe recarsi ‘in Senato solo per garantire nuovi diritti alle coppie di fatto eterosessuali’. Quindi, ogni riferimento alle coppie omossessuali è già preistoria’. Quale sarà la vostra politica in Umbria? ‘Molto serenamente, mi sembra che in Umbria il massimo risultato possibile, stante l’accordo della classe politica, potrebbe coincidere con la trasformazione di un governo regionale di sinistra-centro, qual è oggi, in uno di vero centro-sinistra, all’interno del quale le posizioni dei cattolici contino molto di più. L’obiettivo del nostro partito sarebbe quello di far rinunciare la sinistra radicale alla guida dell’Umbria. Credo anche che, almeno per un decennio, tutto questo non si verificherà, ma noi ‘ contenitore di moderati – lavoreremo alacremente per marginalizzare la sinistra estrema’.

AUTORE: Paolo Giovannelli