Per rilanciare i giovani

Eventi valentiniani: incontro con Paola Bignardi sul tema educativo

Con la conferenza di Paola Bignardi al Gazzoli si è conclusa la ‘trilogia’ dedicata, nell’ambito della festa dei giovani, alla loro presenza nella Chiesa e nella società ed all’attenzione loro dovuta per la loro preparazione e maturità al fine, come detto dal Vescovo nell’omelia di san Valentino, di un ricambio generazionale alla guida dei gangli vitali della città. Si è cominciato con il seminario di due giorni dedicato ai fidanzati per prepararli al matrimonio; si è proseguito con il seminario di mezza giornata sulla scuola, luogo di formazione primaria per una maturità culturale e sociale, che si è chiuso con la relazione dedicata all’educazione oggi. Paola Bignardi è una vera esperta in materia in quanto è la direttrice della rivista Scuola italiana moderna edita a Brescia, e già presidente nazionale dell’Azione cattolica italiana. La sua relazione, lucidissima e seguita da un’interessata discussione, si è snodata in tre parti. La prima parte è stata dedicata alla diagnosi di come sia cambiata la società in relazione alle modalità educative. Oggi è difficile educare più di ieri, senza però definire questa difficoltà come un’emergenza tanto da generare allarme e, forse, scoramento. La verità è che l’educazione è sempre un’emergenza, da intendersi come necessità di far emergere l’impegno educativo sempre come primario rispetto a tutti gli altri per una buona socialità: l’educazione è la base per la formazione dei cittadini. Nella seconda parte sono state elencate le difficoltà per cui più di ieri è difficile educare, dato che non c’è più una trasmissione quasi naturale di concetti e valori da una generazione all’altra. Oggi non ci sono più solo famiglia, scuola e Chiesa come agenzie educative, ma ve ne sono infinite altre. Difficoltà della comunicazione sia di linguaggio che di contenuto, poco tempo per il dialogo fra le persone, crisi di un progetto di vita degli adulti, crisi del valore che si dà ad ogni persona sono alcune delle difficoltà, forse più nel mondo degli adulti che in quello dei giovani. Nella terza parte sono state elencate le linee di un progetto educativo oggi possibile: riscoperta dei valore della coscienza o dell’interiorità, della libertà necessaria a realizzarsi come persona e della capacità critica di ciascuno. Infine la riscoperta della conoscenza di se stessi, l’attenzione e la valorizzazione – come espressioni autentiche di ciascuno – delle affettività e delle emozioni, la chiamata a responsabilità per una socialità vera e l’attenzione, al di là di ogni problematica religiosa, alla trascendenza,come domanda di senso per ogni persona. È necessaria comunque un’alleanza educativa fra persone, enti ed istituzioni, al servizio dei giovani.

AUTORE: N. M.