“Una festa come questa incoraggia famiglie, insegnanti, educatori e tutti gli operatori che si dedicano all’infanzia e ai bambini, i quali rappresentano il nostro futuro. Inoltre questa è la terza edizione dell’iniziativa, e vedendo l’interesse e il numero delle adesioni, possiamo dire che sia una festa ben riuscita” così il vescovo mons. Domenico Cancian ha elogiato la Festa dei bambini e delle bambine svoltasi a Città di Castello domenica 28 settembre.
L’appuntamento rappresenta, da tre anni a questa parte, un momento di ritrovo e di socializzazione per gli iscritti alle scuole paritarie tifernati a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico. Con la loro vivacità e il loro entusiasmo, i bambini hanno riempito l’intera giornata, dimostrandosi i veri protagonisti di questa festa dal primo all’ultimo momento.
La manifestazione è iniziata nel primo pomeriggio con il ritrovo sotto il loggiato Gildoni. A introdurre la giornata è stato lo stesso mons. Cancian, il quale ha ricordato che “tutti: famiglie, scuole e Chiesa devono fare il massimo per far crescere al meglio i bambini”.
Il programma si è svolto lungo quattro percorsi, con altrettante tappe e attività cui hanno partecipato i bambini assieme alle loro famiglie. Presso le stesse logge Gildoni, Damiano Zigrino ha proposto uno spettacolo teatrale di burattini, il Teatro dei genitori di Riosecco; ha poi rappresentato Giacomino e i fagioli magici negli spazi dell’istituto San Francesco di Sales, mentre nella sala “Santo Stefano” del vescovado era presente un laboratorio di “Canzoni in movimento”, e in piazza Fanti l’associazione “Lab’oratorio” ha effettuato delle letture animate.
Al termine dell’iniziativa e a ricordo del pomeriggio passato insieme, tutti i bambini, sulla scalinata del duomo, hanno contribuito a realizzare l’“arazzo dei bambini e delle bambine”.
“Un’iniziativa di questo tipo – ha affermato il Vescovo – è molto importante perché in un modo giocoso e divertente mette al centro il bambino. Un fatto tanto più importante se pensiamo alle difficoltà che gravano su questi ragazzi, le loro famiglie e la scuola. Occasioni come questa servono anche agli educatori, per collaborare e realizzare insieme qualcosa di significativo”. Sottolineando l’importanza della cultura e dell’istruzione, ha continuato: “Le scuole cattoliche hanno un valore aggiunto, che va a completare la formazione umana: assieme alle altre conoscenze, infatti, propongono anche una formazione dal punto di vista spirituale”.