Per leggere il mondo ci vuole l’anima

Parola di Vescovo

Viviamo in un mondo in cui i mezzi di comunicazione audiovisivi, da servi, stanno sempre più diventando nostri padroni. Impossibilitati a controllarne e valutarne le innumerevoli notizie, che da essi ci provengono, spesso tali notizie le diamo per scontate e ce ne serviamo poi per dare valore alle nostre riflessioni e ai nostri discorsi. Viviamo, così, come immersi in questo mondo astratto, audiovisivo. Il mondo reale però non è così: “In tutte le opere, alle quali ha donato l’essere, Dio non cessa di operare continuamente per mantenere l’essere”, scriveva infatti Isacco della Stella (Sermoni, 34,24.25). In natura, infatti, nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma. E l’uomo può intervenire solo in questa trasformazione. Per naturale generazione i genitori infatti trasmettono ai figli, non l’anima cioè lo spirito, ma solo il corpo. L’anima sta solo nelle mani di Dio e lui solo può donarla. Quindi, “l’universo deve essere per te tutto intero come un libro, il cui testo rende gloria a Dio. La grandezza nascosta e invisibile di Dio si annuncia a te, che sei dotato d’uno spirito per conoscere la verità”, diceva infatti Basilio di Cesarea (Omelie sull’origine dell’uomo, 2,4). E anche oggi Dio sta riscrivendo il suo libro. Ma non basta essere dotati d’uno spirito, se poi lo lasciamo dormire nel profondo della nostra subcoscienza, e mai ne diamo una testimonianza nella nostra vita e nei nostri giudizi e discorsi. E vivendo in questo nostro mondo astratto, audiovisivo, mi sembra che stiamo dimenticando anche di avere un’anima.

AUTORE: Giovanni Benedetti