Per dare la vita ci vuole un fiore

Giornata per la vita: il bilancio di cinque anni di attività del Movimento

Aiutare la vita nascente e le giovani donne a divenire mamme. Anche nella nostra diocesi il Movimento per la vita torna in piazza e nelle parrocchie per celebrare la Giornata per la vita e con l’iniziative delle “Primule per la vita nascente”. Le offerte raccolte ai banchetti allestiti dai nostri volontari sia in piazza, sia nell’ospedale di Terni, sia nelle parrocchie, hanno consentito ogni anno di sostenere con il Progetto Gemma locale o con l’aiuto economico in gravidanza un numero sempre crescente di mamme in grave difficoltà. Anche la Fondazione Carit ha “adottato” 3 mamme italiane residenti nel Ternano, ed ad altre 2 “adozioni locali” sono state offerte da generosi privati cittadini. I fondi raccolti mediante le Primule sono stati impiegati anche per evitare l’aborto volontario ad altre 5 donne in altre parti d’Italia, attraverso il Progetto Gemma a distanza. In questi 5 anni, l’associazione ha sostenuto economicamente, grazie alle offerte suddette, ben 75 donne, 70 residenti e 5 assistite dai rispettivi Cav (ne esistono 330 in tutta Italia) in altre regioni italiane. Sono stati aiutati a nascere 95 bambini attraverso l’assistenza di 90 mamme (4 di loro hanno portato a termine 2 gravidanze nell’arco dei 5 anni; 1 ha avuto una gravidanza gemellare). C’è stata la prevalenza relativa delle donne provenienti dall’Africa (39%), dai Paesi dell’Est Europa (26%), di italiane (20%), da altri Paesi europei (10%), dal Centro e Sud America (4%) e dell’Asia (1%). A queste mamme e ai loro bambini è stato dato prevalentemente un sostegno economico (per un totale di 70 bambini su 95) e, di questi, 34 bambini hanno usufruito dell’“adozione prenatale”, un efficace mezzo di sostegno alle madri in difficoltà all’inizio della gravidanza, quando la scarsità delle proprie risorse economiche le indurrebbe ad abortire volontariamente; invece, offrendo loro un contributo di euro 160/mese per 18 mesi, dal 1° trimestre di gravidanza al compimento del 1° anno di vita del bambino, la maggioranza di queste donne ha rinunciato all’aborto volontario. A tutte le donne è stata sempre assicurata l’assistenza medica e specialistica ostetrico-ginecologica prestata gratuitamente presso il consultorio “La Famiglia” di Terni, attualmente sito in via Galleria nuova n. 3, nei pressi della chiesa di San Giovannino. Per alcune di loro è stato necessario anche l’aiuto di altre realtà locali di volontariato quali la Caritas diocesana, “La casa della mamma e del bambino”, “Casa Betania”, specialmente per le esigenze logistiche abitative. Sono state varie le modalità di approccio al nostro servizio da parte delle donne. Sicuramente le segnalazioni delle organizzazioni di volontariato e di quelle operanti in alcune parrocchie hanno costituito il maggiore contributo al reclutamento delle donne in difficoltà per la gravidanza. Anche il passa-parola delle donne già assistite ha avuto il suo esito positivo. Un rapporto significativo di collaborazione è iniziato anche con il consultorio della Asl n. 4 di Terni. Sono state 6 le donne che, indirizzate da questo servizio pubblico, hanno portato avanti la gravidanza fino al parto. Per alcuni casi, forse i più gravi, è stato essenziale il riferimento telefonico del nostro Cav: 334 9147114 e il numero verde (gratuito) di Sos Vita 800 813000. Per quanto riguarda gli aborti volontari praticati negli ospedali di Terni e di Narni, il numero di questi interventi sembra stabilizzarsi intorno ai 400 per anno. C’è ancora molto da fare, con l’impegno di tutti!

AUTORE: Alberto Virgolino