‘Parliamo con forza e umiltà’

DIOCESI. Omelia programmatica del Vescovo per il nuovo biennio di vita pastorale. Il tema è la chiamata di tutti a partecipare all'opera missionaria, in ogni ambito di vita

‘È ora che facciamo nostro il coraggio di Francesco nel dire con forza la fede in Cristo, sempre con il suo stile umile, mite, dialogico’. Queste le parole di mons. Domenico Sorrentino nell’omelia programmatica per il nuovo biennio di vita pastorale, incentrato sulla riscoperta dell’opera missionaria della Chiesa diocesana, chiamata ad annunciare la presenza di Cristo in ogni ambito di vita. In una realtà in cui ‘perfino tanti cristiani identificano la fede con una serie di pratiche devote, invece che con la piena adesione al Vangelo; altri sono messi in crisi dalla diffusa cultura secolarizzata e nichilista ed assumono modelli etici lontani dal Vangelo; altri ancora sono attratti da esperienze di spiritualità che non si radicano nell’humus cristiano; e lo stesso dialogo inter-religioso, che pure è un valore da coltivare convintamente, suscita in molti cristiani dubbi sulla propria fede’, occorre svelare il vero volto di Cristo e, con esso, dell’uomo.Come farlo? In primo luogo, attraverso momenti formativi: ritenendo ‘d’obbligo, per tutte le parrocchie, preparare la liturgia domenicale, centro della vita cristiana, con una lectio divina in un giorno infrasettimanale sulle letture della domenica seguente. In particolare, in questo biennio kerigmatico, ci si soffermerà sul Vangelo’. Accanto alla promozione dei centri di ascolto per l’approfondimento della Parola, si realizzeranno dei mini-corsi di cristologia fondamentale. Sarà, inoltre, costituito un apposito ‘laboratorio’ diocesano quale gruppo di aiuto alle parrocchie, alle associazioni e ai movimenti, per individuare e formare, in questo primo anno, i ‘missionari’ (non solo religiosi, ma anche laici) che nell’anno successivo attueranno una forma di annuncio capillare attraverso la visita alle famiglie. ‘Non dimenticheremo – ha sottolineato poi il Vescovo – che l’annuncio di Cristo, per essere credibile, deve passare attraverso la testimonianza della carità. Daremo speciale attenzione agli ammalati, agli anziani, alle persone sole, sentendoci interpellati anche da specifici problemi sociali che incombono sul nostro territorio, in particolare lo spettro della disoccupazione. Sapremo poi guardare oltre i nostri confini e faremo nostro il ‘progetto Javarì’, da realizzare in Amazzonia per aiutare un popolo di indios ad affrontare gravi problemi che ne minacciano la salute, la cultura e la stessa sopravvivenza.’

AUTORE: Elena Lovascio