Uno dei temi della visita pastorale di Papa Francesco a Palermo, sabato 15 settembre, “sarà quello dei migranti”. Lo dice l’arcivescovo del capoluogo siciliano, mons. Corrado Lorefice, che nei giorni scorsi è stato ricevuto in udienza privata in Vaticano dal Pontefice. Una visita che si svolgerà nel 25° anniversario del martirio di don Pino Puglisi. In città i preparativi stanno per concludersi. Sul prato del Foro italico è stato già allestito il palco sul quale il Papa presiederà la messa.
È lo stesso luogo in cui la celebrò otto anni fa Benedetto XVI. Allora, il Papa emerito definì la mafia “strada di morte, incompatibile con il Vangelo”, adesso Francesco volgerà lo sguardo anche a un’altra emergenza che riguarda l’attualità e la Sicilia: le migrazioni. “L’unica via è quella dell’incontro – afferma mons. Lorefice – . Dobbiamo custodire un cuore umano. L’uomo è immagine di Dio e come tale porta in sé l’unico richiamo a essere rispettato e accolto, a maggior ragione se questo volto è sfigurato dalla sofferenza e dall’oppressione che, molte volte, siamo stati noi occidentali a creare, a fomentare”.
LA GIORNATA – 15 SETTEMBRE
Ore 8.30 Piazza Armerina (Enna), atterraggio in elicottero nel campo sportivo “San Ippolito”. Papa Francesco viene accolto da mons. Rosario Gisana, vescovo di Piazza Armerina; Maria Rita Leonardi, prefetto di Enna; Filippo Miroddi, sindaco di Piazza Armerina. A seguire, il trasferimento in auto a Piazza Europa.
Ore 9, piazza Europa, incontro con i fedeli. Poi ripartenza verso Palermo.
Ore 10.45, il Papa è accolto da mons. Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo; Nello Musumeci, presidente della Regione Sicilia; Antonella De Miro, prefetto; Leoluca Orlando, sindaco.
Ore 11.45 Foro italico, messa nella memoria liturgica del beato Pino Puglisi.
Ore 13.30 alla Missione di speranza e carità, pranzo con gli ospiti e una rappresentanza di detenuti e immigrati.
Ore 15 visita in forma privata alla parrocchia di San Gaetano al quartiere Brancaccio – quello appunto di Puglisi – e alla casa del Beato.
Ore 15.30 in cattedrale, incontro con il clero, i religiosi e i seminaristi.
Ore 17, piazza Politeama: incontro con i giovani.
Ore 18.30 dall’aeroporto di Palermo Punta Raisi, decollo per Roma.
Come sarà accolto Papa Francesco da Palermo?
“La città lo accoglierà con grande entusiasmo, ma non solo con una prospettiva emotiva. È l’entusiasmo di chi sa che Papa Francesco viene a confermare un percorso delle Chiese siciliane e, in particolare, di quelle di Piazza Armerina e di Palermo, che stanno mettendo in gioco l’identità stessa di annunciare con gioia il Vangelo, capace di incidere nella costruzione della città degli uomini”.
Nella sua lettera alla città, lei scrive che “il Papa viene a sostenere la Chiesa di Palermo”. A quali priorità rivolgerà l’attenzione Bergoglio?
“Papa Francesco parla con le parole, ma soprattutto con i segni. Viene a visitare Palermo e fa due scelte precise, condivise: fare il pranzo, dopo la celebrazione eucaristica, nella ‘Missione di speranza e carità’, che accoglie mille persone tra poveri e profughi, e poi andare a Brancaccio, quartiere periferico che il Papa fa diventare centrale. È il luogo in cui don Puglisi ha vissuto il suo ministero fino all’effusione del sangue. Per questo motivo, arriverà anche in piazzale Anita Garibaldi dove don Puglisi è stato ucciso, nel giorno in cui compiva 56 anni”.
Don Pino Puglisi, don Tonino Bello, don Primo Mazzolari, don Lorenzo Milani: un filo rosso lega tutte queste figure di sacerdoti che il Papa ha scelto di ricordare…
“Sì, partendo dalle Alpi e visitando Barbiana, poi passando attraverso Molfetta, credo che Papa Francesco abbia disegnato il volto di una Chiesa italiana che è audace nel Vangelo, una Chiesa che è quella dei poveri. È il segno che la vuole capace di annunciare il Vangelo senza timore di effondere il sangue”.
Filippo Passantino