“La vostra voce, libera e responsabile, è fondamentale per la crescita di qualunque società che voglia dirsi democratica, perché sia assicurato il continuo scambio delle idee e un proficuo dibattito basato su dati reali e correttamente riportati”. Lo ha detto Papa Francesco nel discorso rivolto questa mattina, ai Membri dell’Unione Stampa Periodica Italiana (U.S.P.I.) e della Federazione Italiana Settimanali Cattolici (F.I.S.C.).
L’udienza tenuta nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano, si è conclusa con un momento inaspettato: Papa Francesco ha salutato uno ad uno i partecipanti all’udienza, tra questi anche il direttore de La Voce Maria Rita Valli e il direttore della Gazzetta di Foligno Enrico Presilla.
Pubblichiamo di seguito ampi passaggi del discorso che il Papa ha rivolto ai presenti all’incontro (sul sito news.va il testo integrale).
Nel video il passaggio in cui papa Francesco ha parlato “a braccio”.
Discorso del Santo Padre
Cari fratelli e sorelle,
do il mio benvenuto a voi, rappresentanti delle circa tremila testate giornalistiche edite o trasmesse, sia in forma cartacea sia in quella digitale, da medie e piccole imprese editoriali e da enti e associazioni no-profit, e ringrazio don Giorgio Zucchelli per le cortesi parole rivoltemi a nome vostro.
Voi avete un compito, o meglio una missione, tra le più importanti nel mondo di oggi: quella di informare correttamente, di offrire a tutti una versione dei fatti il più possibile aderente alla realtà. Siete chiamati a rendere accessibili a un vasto pubblico problematiche complesse, in modo da operare una mediazione tra le conoscenze a disposizione degli specialisti e la concreta possibilità di una loro ampia divulgazione.
Nel nostro tempo, spesso dominato dall’ansia della velocità, dalla spinta al sensazionalismo a scapito della precisione e della completezza, dall’emotività surriscaldata ad arte al posto della riflessione ponderata, si avverte in modo pressante la necessità di un’informazione affidabile, con dati e notizie verificati, che non punti a stupire e a emozionare, ma piuttosto si prefigga di far crescere nei lettori un sano senso critico, che permetta loro di farsi adeguate domande e raggiungere conclusioni motivate.
In questo modo si eviterà di essere costantemente in balia di facili slogan o di estemporanee campagne d’informazione, che lasciano trasparire l’intento di manipolare la realtà, le opinioni e le persone stesse, producendo spesso inutili “polveroni mediatici”.
A queste esigenze la media e piccola editoria può rispondere più facilmente.
I settimanali diocesani iscritti alla Federazione Italiana Settimanali Cattolici (FISC), di cui ricorre in questi giorni il 50° anniversario, possono rivelarsi utili strumenti di evangelizzazione, uno spazio nel quale la vita diocesana può validamente esprimersi e le varie componenti ecclesiali possono facilmente dialogare e comunicare.
Lavorare nel settimanale diocesano significa “sentire” in modo particolare con la Chiesa locale, vivere la prossimità alla gente della città e dei paesi, e soprattutto leggere gli avvenimenti alla luce del Vangelo e del magistero della Chiesa. Questi elementi sono la “bussola” del suo modo peculiare di fare giornalismo, di raccontare notizie ed esporre opinioni.
Per tutti questi motivi è dunque auspicabile che non venga meno l’impegno da parte di tutti per assicurare l’esistenza e la vitalità a questi periodici, e che vengano tutelati il lavoro e la dignità del suo compenso per tutti coloro che vi prestano la loro opera.
A conclusione di questo nostro incontro vorrei incoraggiare tutti voi, membri dell’USPI e della FISC, a continuare con impegno e fiducia il vostro lavoro; e invito la società civile e le sue istituzioni a fare il possibile perché la media e piccola editoria possa svolgere il suo insostituibile compito, a presidio di un autentico pluralismo e dando voce alla ricchezza delle diverse comunità locali e dei loro territori.
A voi qui presenti e alle vostre famiglie, come a tutti coloro che prestano servizio nell’ambito delle vostre testate, imparto di cuore la mia benedizione e rivolgo il mio augurio per il Natale ormai vicino. Per favore, non dimenticatevi di pregare per me.
Grazie!