Non so se qualcuno di voi abbia mai provato l’emozione di assistere alla ‘discesa del Corporale’ nella cappella del Santissimo Sacramento nel duomo di Orvieto. Alle 6 del mattino, dopo l’arrivo dei partecipanti alla marcia della fede, il Corporale (del miracolo di Bolsena) è calato dall’alto tabernacolo e fatto scendere per essere esposto accanto all’altare maggiore e in seguito portato in processione. Il Corpus Domini ad Orvieto si è caricato di tante valenze, così da farne una festa veramente unica. Gli elementi sono molteplici, dall’adorazione eucaristica che si intensifica nei giorni precedenti, al digiuno che gli orvietani osservano dal 1657 il venerdì della settimana del Corpus Domini, per un voto fatto in quell’anno. Il legame con Praga, la città da dove proveniva il sacerdote Pietro che fu la causa del miracolo, è sottolineato dalla staffetta che da Praga raggiunge Orvieto la vigilia della festa. Il vescovo mons. Giovanni si è recato recentemente a Praga per rinsaldare questo gemellaggio spirituale. Ormai da anni ad ogni festa del Corpus Domini si ripete la marcia della fede. Il pomeriggio del 24 maggio alle ore 18.30 i partecipanti alla marcia si ritrovano a Bolsena; quest’anno sarà presente il missionario p. Bernardo Cervellera, direttore di Asia News e profondo conoscitore delle comunità cristiane dell’Asia, segnate così spesso dal martirio. Bolsena ha dato i natali a due sante martiri: santa Cristina vergine e martire vissuta nel III secolo e santa Maria della Pace, al secolo Marianna Giuliani, suora Missionaria Francescana di Maria che ha subito il martirio in Cina nel 1900. Durante la veglia di preghiera nella catacomba, alle ore 21, si bacia l’altare del miracolo: è su quella mensa che celebrò il prete Pietro da Praga, protagonista e testimone dell’evento miracoloso. La marcia ripercorre, durante tutta la notte, il cammino fatto dal vescovo di Orvieto, Giacomo, nel 1263, con in mano il Corporale macchiato dal sangue di Cristo. Alle ore 9, nella cattedrale, inizia la solenne liturgia eucaristica, quest’anno presieduta dal cardinale Angelo Comastri e concelebrata, oltre che dai sacerdoti diocesani, da molti sacerdoti provenienti dai collegi internazionali presenti a Roma. L’evento di Bolsena ha avuto una ricaduta su tutta la Chiesa universale. La processione si avvia con gli enormi stendardi che raccontano in un modo visivo la storia del miracolo, preceduta dal corteo storico con i suoi meravigliosi costumi, mentre risuona il canto della liturgia del Corpus Domini scritta da san Tommaso d’Aquino. La lunga processione attraversa buona parte della città e si conclude con la benedizione eucaristica sulla piazza del duomo. Tutta la Chiesa si ritrova intorno all’eucaristia, tutta la Chiesa fa corpo con il Corpo di Cristo. Una festa unica, infatti, è la festa del Corpo e del Sangue di Cristo, il pane della vita. È impossibile non fare festa, quando Gesù stesso ha detto: ‘Io sono il pane vivo disceso dal cielo. Chi mangia di questo pane vivrà in eterno’. Davvero: in eterno.
Pane vivo disceso dal cielo
La diocesi si prepara a vivere intensamente il Corpus Domini
AUTORE:
Marcello Cruciani