La Fiaccola benedettina pro pace, giunta alla trentaduesima edizione, è stata accesa a Tbilisi, capitale della Georgia. Una delegazione ecclesiastica e civile, guidata dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Riccardo Fontana, e dal sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, si è recata in terra caucasica dal 29 giugno al 4 luglio scorsi. È stato un viaggio anche ecumenico, visto che la fiaccola è stata accesa dal patriarca ortodosso della Georgia Elia II. Questo gesto è il naturale proseguimento di quel dialogo ecumenico che, nel nome di san Benedetto, era iniziato lo scorso anno a Mosca. Al suo rientro in Italia la Fiaccola benedettina, dopo essere stata ricevuta a palazzo Valentini dal presidente della provincia di Roma, Enrico Gasbarra, è giunta nella mattinata del 5 luglio in Vaticano. Al termine dell’udienza generale il Papa ha accolto e benedetto la Fiaccola benedettina pro pace. Benedetto XVI ha molto apprezzato l’iniziativa di andare ad accendere la Fiaccola in Georgia e ha lodato l’attività della delegazione in terra caucasica per aver avviato, nel nome di san Benedetto, dei ponti di dialogo e di pace con la Chiesa ortodossa di quel Paese. L’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Riccardo Fontana, ha consegnato al Papa l’icona che il Patriarca della Georgia aveva pregato di far giungere al Romano pontefice. Elia II, nel ricevere la delegazione, ha ricordato gli incontri avuti con Giovanni Paolo II e ha assicurato che la Chiesa di Georgia non farà mancare preghiere per la missione svolta dall’attuale successore di Pietro. Mons. Fontana, nel donare ad Elia II una reliquia di san Mattia, chiusa in un reliquario del 1700, ha auspicato che si possa incrementare sempre di più la comunione tra le due Chiese. Il Patriarca ha risposto dicendo che in Georgia, durante la quaresima, si usano le seguenti parole liturgiche: ‘La luce di Cristo illuminerà tutti’. ‘La Fiaccola quindi, – ha affermato Elia II, – possa essere simbolo di riconciliazione tra la Chiesa cattolica e quella ortodossa’. Il dialogo con gli ortodossi è proseguito nella visita al monastero di santa Nino, evangelizzatrice nel 337 della Georgia. Tramite il Patriarca la delegazione, dopo una visita alla chiesa che custodisce il veneratissimo sepolcro della santa (il corpo è stato disperso dai sovietici), è stata accolta all’interno del monastero. È stato il primo gruppo cattolico ad essere ammesso nelle mura della clausura. Neanche il Nunzio apostolico era ancora riuscito nell’intento. Un incontro cordiale, nel corso del quale sono emerse le diversità fra il monachesimo orientale e quello occidentale. L’arcivescovo Fontana, dopo aver chiesto alle monache di pregare per la Chiesa di Spoleto-Norcia e per quella umbra, ha lasciato come dono al monastero un calice e una patena. Ora la Fiaccola benedettina muoverà verso alcuni dei luoghi più insigni del monachesimo legato al patrono d’Europa. Sarà a Cassino, Subiaco, all’abbazia di Farfa, ad Arquata del Tronto, abbazia di Sant’ Eutizio (passando per Castelluccio e Visso) ed infine Norcia, dove la sera del 10 verrà celebrato il transito di san Benedetto. Martedì 11 luglio, dopo la rievocazione del corteo storico, il nunzio apostolico in Georgia, Armenia e Azerbaijan, mons. Claudio Gugerotti, presiederà il solenne pontificale.
Pace da Oriente a Occidente
Edizione ecumenica per la Fiaccola benedettina pro pace accesa in Georgia dal patriarca ortodosso Elia II
AUTORE:
Francesco Carlini