Chi sale nella parte più alta della città per ammirare la cattedrale, la torre campanaria e lo splendido panorama delle colline amerine, nota sulla parete dell’episcopio una semplice lapide di travertino, semplice, ma con una scritta importante: ‘In questo episcopio ha soggiornato nell’estate del 1918 il beato Massimiliano Kolbe che nel lager di Auschwitz il 14 agosto offrì la sua vita per salvare un padre di famiglia – 25 ottobre 1981’. Sulla figura di padre Kolbe e sul suo soggiorno ad Amelia, Dario Antiseri e Giuseppe Maccaglia hanno curato una pubblicazione dal titolo ‘Padre Massimiliano Kolbe ad Amelia’ che reca la prefazione di mons. Paglia.L’Istess ha organizzato un incontro alla sala Boccalini per presentare il libro e per ricordare l’evento tanto significativo per Amelia. Dopo la presentazione della prof.ssa Parisi, il prof. Maccaglia ha ricordato i momenti sereni del soggiorno di san Massimiliano nella città, dal 16 luglio al 29 ottobre 1918, ospite nell’episcopio del vescovo francescano mons. Berti.Dal diario che il Santo scrive in quei giorni, si evincono molti particolari: l’attenzione per le persone che conosce, l’amore tutto francescano per la natura, che è bella perché creata da Dio, la devozione alla Madonna. Nell’entrare ad Amelia nota subito che la città è dedicata alla Vergine, come recita la scritta posta sopra porta Romana.Quindi le passeggiate con i seminaristi, i rapporti cordiali con mons. Berti, la trepidazione per la malattia di Remigio (mons. Remigio Sensini), la gioia provata nel ricevere notizie dei suoi familiari, in particolare della mamma. Antiseri ha ripercorso la vita del Santo, sottolineando la sua passione per la scienza, l’intensa attività: la fondazione della ‘Milizia di Maria Immacolata’ e la redazione del giornale Il cavaliere dell’Immacolata, la costruzione del convento-editoria di Niepokalanow in Polonia, i suoi viaggi in Cina e in Giappone dove fonda un altro convento dedicato all’Immacolata; infine le tappe del martirio nella Polonia occupata dai nazisti. Mons. Paglia si è soffermato sulla santità eroica di padre Kolbe in un secolo di barbarie e di violenza.E’ stato un incontro intenso, ricco d’informazioni, ma soprattutto di emozioni, suscitate da quanto padre Kolbe ha scritto e fatto. ‘Questo piccolo libro – come ha scritto il Vescovo – è un aiuto a spargere ancora una volta nella nostra terra l’amore straordinario di Massimiliano’.
P. Kolbe fu per tre mesi ospite ad Amelia
Un libro sul Santo morto ad Auschwitz
AUTORE:
Leda Leonardi