Nella cattedrale di S. Rufino durante la solenne Veglia pasquale hanno ricevuto dal Vescovo il Battesimo e gli altri sacramenti dell’iniziazione cristiana (Confermazione ed Eucaristia) otto adulti di origine straniera. Da oltre due anni erano entrati nel catecumenato, un percorso di formazione cristiana costituito da catechesi, riti e gesti di conversione, aiutati da una équipe diocesana presieduta da don Luciano Avenati. Ogni catecumeno è stato accompagnato per tutto il tempo della preparazione da Antonietta Gallina e da padrini e madrine che l’hanno guidato alla pratica della vita cristiana. In una società nella quale abitualmente sono i bambini a ricevere il Battesimo, risulta particolarmente coinvolgente il rito quando riguarda gli adulti. Gli otto “neofiti” che provengono da Palmo, Passaggio di Bettona e S. Pietro in Assisi, hanno assunto i nomi cristiani di Romeo, Miriam Grazia, Chiara, Maria, Maria, Chiara, Giovanni. Quanti erano presenti nell’assemblea della notte di Pasqua hanno potuto cogliere la gioia degli otto adulti rinati a vita nuova dall’acqua e dallo Spirito. Concretizzare atti di carità nei confronti dei disagiatiCelebrazioni religiose, manifestazioni, processioni e riti, iniziative artistiche e culturali – dai concerti alle sacre rappresentazioni e alla riproposizione canora di antiche laudi – hanno scandito la settimana delle festività pasquali nei vari centri della diocesi. Mai così intensamente è risuonato in chiese e basiliche, pievi e oratori, l’invito a non chiudersi nella intimità privata, ma piuttosto a meditare sulle sofferenze che percorrono il mondo come piaghe inguaribili e soprattutto attualmente la Terrasanta martoriata da un odio e da una violenza che rischiano quasi di appannare l’immagine di colui che là nacque e visse: di Cristo artefice e simbolo di amore universale. Meditare e pregare in nome di una pacificazione che ad ogni popolo riconosca una patria. Meditare e rendersi disponibili, partendo dal proprio io, a spargere il seme della solidarietà anche in terreni più refrattari. Meditare e stimolare, per quanto possibile, ad una azione mediatrice sia le istituzioni, sia i governi, sia le organizzazioni internazionali. Meditare e concretizzare atti di carità nei confronti dei più disagiati e disperati. Ben vengano le marce della pace purché non diventino occasione di strumentalizzazioni laceranti, purché non si trasformino nel trampolino di protagonismi personali. Il vescovo Goretti, religiosi e religiose, il clero diocesano, hanno chiamato a raccolta credenti e non credenti e tracciato un cammino che può essere integrato da proposte e suggerimenti. Una folla immensa in Assisi, partendo dalla basilica di S. Francesco, ha seguito fino alla cattedrale di S. Rufino il feretro velato del Cristo Morto: molti i fedeli giunti dai luoghi intorno alla città; numerosi i turisti, in gran parte italiani, ma anche tedeschi e francesi con qualche presenza giapponese. Si è formata una fila lunghissima di persone intenzionate ad un paziente turno pur di venerare da vicino la statua lignea del Cristo, cui un anonimo scultore del ‘500 ha saputo dare sembianze umane.Ovunque nella diocesi le veglie pasquali sono state seguite e partecipate. Lo scampanìo, sebbene condizionato dalle opere di consolidamento ancora in corso in alcune parti, ha annunciato la Resurrezione ed accompagnato il ritorno alle dimore e alle più disparate strutture ricettive: alberghi, pensioni, ostelli, agriturismi… Già sarebbe significante se in ogni animo fosse fiorito almeno il desiderio di un mutamento interiore, in attesa del vero risorgere che a noi, semplici viandanti, appare come luce remota appena avvistata.
Otto adulti sono stati battezzati la notte di Pasqua
Intensa partecipazione di fedeli alle celebrazioni religiose pasquali
AUTORE:
Francesco Frascarelli