“Fornire un quadro attuale sui dati riguardanti le famiglie residenti in Italia e sui fenomeni materiali e immateriali che le riguardano” è l’obiettivo dell’Osservatorio sulle famiglie costituito dall’Eurispes e presentato il 18 maggio alla stampa. L’intento, ha spiegato Gian Maria Fara, presidente dell’Eurispes, è “provocare una sempre maggiore e migliore attenzione nei confronti della famiglia, protagonista dell’organizzazione sociale, spesso esaltata ma di fatto sacrificata”. Nell’ultimo periodo, per Fara, “le problematiche legate alla famiglia sono state sottovalutate, quando non trattate in maniera superficiale”. Un esempio per tutti, “la sottovalutazione del ruolo della famiglia dal punto di vista economico: sono state le famiglie il vero argine alla crisi, ma il loro ruolo non è stato sufficientemente valorizzato”. Il neonato Osservatorio si propone quindi di fornire “un’azione di monitoraggio costante” della famiglia in Italia, che si declina sempre più “al plurale”. “La scomparsa progressiva dei ceti medi; la concentrazione della ricchezza sempre più nelle mani di pochi; l’aumento della povertà; la mancanza di risposta delle istituzioni alle grandi questioni poste dalle famiglie; il rifiuto dell’applicazione del quoziente familiare”. Queste, secondo il presidente dell’Eurispes, alcune problematiche che toccano da vicino il vissuto delle famiglie italiane. Tutte questioni che rientrano nelle 14 aree tematiche scelte dall’Osservatorio come campi d’indagine. Due, ha precisato Andrea Catizzone, responsabile della nuova struttura Eurispes, i binari entro cui si muove il nuovo Osservatorio: “L’analisi delle famiglie e le conseguenze che il sistema sociale ed economico ha sulle famiglie stesse, influenzandone il vissuto”. “Oggi, sempre più spesso dietro un’apparente normalità si nascondono situazioni di profondo disagio”: è la “fotografia” scattata dall’Eurispes sull’indebitamento delle famiglie, il 51,8% delle quali considera la situazione economica del nostro Paese “nettamente peggiorata”. Nell’ultimo anno la maggioranza assoluta del campione (57,3%) ha indicato un peggioramento (grave nel 23% dei casi o lieve nel 33,4%). L’acuirsi della crisi economica nel biennio 2008-2010 ha reso poi ancora più grave l’emergenza abitativa. In Italia, ricorda l’Eurispes, il tasso di disoccupazione giovanile continua a crescere, sfiorando il 30%. Il tasso di occupazione femminile, inoltre, è uno dei più bassi d’Europa, così come la spesa pubblica per la famiglia, per cui il nostro Paese stanzia solo l’1,3% del Pil, a fronte ad esempio del 3,7% della Francia (il triplo). Per quanto riguarda il rapporto famiglia-scuola, l’Eurispes sottolinea come l’Italia si caratterizza, rispetto agli altri Paesi occidentali, per le dimensioni del fenomeno della dispersione scolastica, che riguarda da un lato gli studenti ripetenti o promossi con debito, dall’altro i giovani dai 18 ai 24 anni di età che posseggono la sola licenza media e sono fuori dal sistema di istruzione e formazione.