Dispiace vedere titoli estremi sui giornali, sempre su notizie tragiche. Purtroppo succede quasi per naturale destino. Esistono questi fatti, fanno notizia, la gente vuol sapere, c’è un diritto all’informazione. Oggi, mercoledì, giorno in cui scrivo queste poche righe per allacciare un dialogo con i lettori, ce ne sono di storie negative. Anche rimanendo nell’ambito ristretto e in qualche modo protetto quale dovrebbe e vorrebbe essere l’Umbria – ricordate quando si parlava dell’isola felice? – si legge che un uomo di 48 anni è stato trovato morto nella sua macchina accanto a siringhe e droga; un altro era stato trovato morto in una viuzza del centro del capoluogo qualche giorno fa. Due morti, tanto per non perdere il record di decessi per droga che deteniamo da anni. Un tabaccaio picchiato e rapinato; e poi manifestazioni di protesta per il disagio sociale, che per molti diventa disperazione sociale. Se poi allarghiamo appena lo sguardo ci troviamo di fronte furti, truffe, stupri, pedofilia e altre storie molteplici e varie, tali da deprimere ogni buona volontà di resistenza al male. Se invece aprite le finestre di casa nostra, in parole povere, se sfogliate questo giornale – e scusate se parlo di noi, ma ne ho qualche motivo – che stiamo faticosamente costruendo ogni settimana, riconoscerete che portiamo a casa vostra aria fresca e pulita, notizie distanti e diverse dalla letteratura dominante, tanto che ci viene la tentazione di domandarci se siamo fuori della realtà. La tentazione svanisce quando andiamo a vedere da vicino di che cosa stiamo parlando: in un piccolo paese la canonica abbandonata si trasforma in casa della carità; il Vescovo nominato cardinale (non ancora investito tale), che potrebbe stare tranquillo a riflettere e magari meditare sui nuovi impegni, si reca dagli operai disoccupati di una fabbrica; i Vescovi delle diocesi aprono e sostengono centri di aiuto, iniziative di educazione per ragazzi e giovani, associazioni, gruppi e movimenti che danno vitalità e slancio culturale e religioso. Mille iniziative, capillarmente diffuse nel territorio.
Questo tipo di narrazione La Voce lo sta facendo da sessant’anni. Un fiume di buone notizie che formano la storia di una comunità ecclesiale e civile che ha resistito al disfattismo e alla sfiducia sotto l’incalzante aggressione del male, fuori e dentro la comunità insieme ecclesiale e civile. Qualcuno può dire che sono pochi i nostri lettori rispetto alla popolazione: ci viene rimproverato ogni volta anche da personaggi autorevoli. Non dovrebbe essere tanto chi scrive a determinare il numero dei lettori, ma i lettori stessi – e coloro che condividono l’idea di rappresentare il bene e non solo il male – a dare segni di vita e non solo di morte, aprire spazi di speranza e non voragini in cui seppellire il futuro di intere generazioni. L’Umbria dall’ottobre scorso, con la visita di Papa Francesco, gode di eventi importanti e di natura religiosa, e merita l’attenzione del mondo. La Madonna di Foligno, ritornata tra la sua gente, brilla con le sue nuvole luminose nel nostro cielo. Un grazie a Raffaello Sanzio per il genio, e a Sigismondo dei Conti per il generoso finanziamento.