Dopo ben tre mesi di duro lavoro, condotto a Gualdo Tadino e in tutte le frazioni del territorio comunale – persino le più sperdute – finalmente l’anarchia toponomastica dovrebbe essere giunta al capolinea e con essa gli infiniti disagi legati alla consegna della posta.Per più volte, infatti, durante quest’estate, a causa dell’assenza per malattia di alcuni portalettere, la consegna della posta si è praticamente interrotta anche perché i portalettere supplenti non del posto non erano assolutamente in grado di individuare molti destinatari senza numero civico e, a volte, senza indirizzo o con denominazioni generiche. Qualche cittadino, infuriato, ha persino denunciato le poste per interruzione di pubblico servizio. Ma ora le cose cambieranno: ce lo annuncia di persona l’assessore alla Cultura Mario Anderlini, che abbiamo incontrato qualche giorno fa. “Il lavoro è stato condotto da una ditta specializzata, che ha individuato tutte le frazioni, le strade principali, gli ingressi non dotati di toponomastica, attribuendo anche a ogni abitazioni e a ogni ingresso un proprio chiaro e incontrovertibile numero civico” ci spiega l’Assessore. “In un secondo momento, un’apposita commissione formata da esponenti politici della maggioranza e dell’opposizione, da alcuni esperti locali come il prof. Enzo Storelli e alcuni insegnanti, ha proceduto all’attribuzione del nome ai luoghi precedentemente segnalati. In totale, nel solo centro abitato di Gualdo Tadino saranno ben 200 le nuove vie o le nuove intitolazioni”. E il lavoro è terminato? “Sì. Resta solo da affiggere le targhe e i numeri civici. Per quanto riguarda il centro storico, essi saranno in ceramica e il lungo lavoro di fabbricazione delle migliaia di pezzi sarà suddiviso fra più aziende del posto. All’affissione di tutti i pezzi penserà il Comune. In periferia e in tutte le frazioni, si utilizzeranno indicatori a bandiera; mentre i numeri civici saranno consegnati a ciascuna abitazioni. Il tutto in un paio di mesi al massimo”. Non crede che ci saranno problemi e spese a carico dei cittadini per il cambio di quasi tutti gli indirizzi e dei numeri civici? “No, almeno per i privati. Ad ogni cittadino sarà recapitata una lettera contenente un’etichetta con il nuovo indirizzo da conservare all’interno dei documenti e del libretto di circolazione dell’automobile. Solo alle ditte verrà chiesto il piccolo sacrificio di spendere poche decine di migliaia di lire per il cambio effettivo di residenza”. Quali criteri sono stati utilizzati nella scelta delle denominazioni e nelle attribuzioni? “In sintesi si può dire che si è privilegiata la memoria storica della città: quindi, in primo luogo, sono stati onorati fatti e personaggi legati al territorio e alla sua storia”. E ci si è ricordati del ri-fondatore di Gualdo, Federico II di Svevia, come chiesto a gran voce da più parti? “Certo, il torto secolare è stato sanato”. Ma lei crede che i gualdesi utilizzeranno davvero la toponomastica e non si limiteranno, come oggi succede, a dire: “A destra della casa di Mimmo, poi diritto verso la posta e poi, vicino alla casa rosa, quella di Maria, a sinistra”? “Sarà difficile, agli inizi, ma poi ci prenderanno l’abitudine. Prima o poi dovremo entrare nella modernità, no?”.
“Ora abbiamo la toponomastica”
Gualdo T./Intervista all'assessore alla Cultura
AUTORE:
Pierluigi Gioia