Come va, maestro? ‘Eccomi qua, in compagnia dei miei 85 anni’, risponde Francesco Rosi, cui è stata dedicata la 26a Rassegna del cinema italiano (12-17 novembre), che ha richiamato altri registi, sceneggiatori, attori, maestranze, produttori, saggisti, critici, giornalisti. La proiezione dei suoi film al cinema Metastasio di Assisi, incontri e dibattiti: questo in sintesi il programma, arricchito da un affettuoso e raffinato documentario di Roberto Andò. Ne è scaturito il ritratto umano di Rosi, e sono emersi gli elementi distintivi della sua filmografia: impegno civile, indagine sociale, stile rigoroso, coerenza intellettuale. Chi volesse approfondire l’argomento può sempre consultare il volume appositamente redatto. La targa onorifica della città di Assisi è stata consegnata a Rosi dal sindaco Ricci. ‘Calato il sipario’, ci è stato possibile contattare il direttore artistico della Rassegna, Franco Mariotti. Qualche momento di sconforto? ‘Inevitabili. La Rassegna non si identifica con la settimana finale, ma necessita di una laboriosa preparazione. Certe volte viene la tentazione di mollare o meditare sul trasferimento della Rassegna, richiesta in effetti altrove’. Abbandonare Assisi? ‘Voglio troppo bene alla città, culla di una spiritualità propositiva; mi viene da pensare al carisma di don Giovanni Rossi e, per restare in ambito cinematografico, ad un personaggio come Domenico Meccoli, in onore del quale è stato fondato il premio Scriveredicinema (che conclude la Rassegna), destinato a quanti si sono distinti nella scrittura e nell’attività giornalistica legata al cinema. Sia chiaro, Domenico Meccoli merita molto più di un premio: un assisano che onora la città, uomo semplice e geniale, critico cinematografico di grandissimo talento’. Forse vorrebbe trovare un contesto più distensivo? ‘Sono tante le difficoltà da affrontare; posso fare affidamento sullo staff dei miei collaboratori, sulla disponibilità del Servizio turistico associato; sono grato al Comune che garantisce spazi, strutture ed un contributo finanziario. Auspico comunque una più significativa ‘presenza fisica’, ed inoltre una più attiva incidenza organizzativa’. Ritiene opportuno qualche nuovo innesto in seno alla Rassegna? ‘Mi piacerebbe inserire nella formula una serie di film maker al loro debutto. Non deve mancare l’attenzione ai giovani autori che si stanno avvicinando a tematiche sociali’.
Omaggio al regista Rosi
ASSISI. Dedicata a Francesco Rosi la 26a Rassegna del cinema, iniziativa sempre 'dispendiosa'
AUTORE:
Francesco Frascarelli