Officine grandi riparazioni: da Foligno a Vicenza?

Preoccupazione da parte dei sindacati per i posti di lavoro

Un nuovo scippo, un nuovo depauperamento del territorio folignate e di quello umbro. Al centro di questo “furto” nuovamente le Officine grandi riparazioni di Foligno. E’ di questi giorni la ventilata decisione da parte delle Fs di trasferire dalle Ogr di Foligno a quelle di Vicenza le lavorazioni e riparazioni dei locomotori Etr 500. Una ipotesi questa che era stata annunciata lo scorso 28 agosto dal capo officina Gr delle Rsu d’impianto. Un progetto questo che secondo i sindacati è allo studio ma che troverà un forte contrasto perché, come hanno affermato le Rsu, esistono problematiche e non solo di tipo tecnico. Innanzitutto c’è da considerare la diversa specializzazione dell’officina di Vicenza che si occupa di manutenzione corrente, mentre quella folignate è specializzata per la manutenzione dei locomotori. Notevoli, quindi, le differenze di professionalità, del personale, delle varie tecnologie e dell’impianto stesso. Non ci si può dimenticare anche del piano d’Impresa che riconferma, comunque, tale diversità assegnando alle Ogr folignati la ciclica Etr 500 e che propone un piano di investimenti e di formazione (oltre 40 miliardi) che è inserito nel progetto Ogr 21. Bisogna poi prestare attenzione al fatto che le Ogr stanno completando già la prima fase dei cambi carrelli oltre ad effettuare le riparazioni speciali di Etr 500 ed è pronta, quindi, a soddisfare le esigenze e le revisioni ordinarie in programma per l’inizio del 2002, mentre le Ogr di Vicenza non potranno mai essere pronte per tale data, con un conseguente aggravio di costi dovuti alla specializzazione del personale, della tecnologia da acquisire. La questione oltre ad aver messo in moto sindacati e lavoratori ha avuto l’attenzione da parte della Regione, con la presidente Lorenzetti che ha subito richiesto un incontro urgente con il ministro Lunardi e con l’amministratore Fs Cimoli. “Una decisione inaccettabile e incomprensibile – ha detto la Presidente della Regione – che contraddice in modo palese anche le numerose rassicurazioni e dichiarazioni fatte dai vertici Fs in recenti occasioni. L’Umbria è pronta ad una forte reazione affinché vengano rispettati gli impegni assunti”. Tante le reazioni da parte del mondo politico che hanno inviato interrogazioni al Ministro dei Trasporti per avere delucidazioni e rassicurazioni in merito alla questione. Il gruppo consiliare di Rifondazione comunista chiede l’avvio di una vertenza territoriale che dovrà “puntare a fermare l’emorragia di posti in corso e a chiamare la città ed il suo territorio ad una offensiva fatta di richiesta compensativa, supportata dalla mobilitazione dei lavoratori e se ne necessario ricorrere alla lotta”. E sì perché da un breve calcolo, fra la chiusura del cantiere di iniezione legnami, alla perdita di posti alle Fs ed ora a questo ventilato trasferimento, risulta che sono oltre 2mila i posti di lavoro che sono stati perduti nel territorio folignate nel settore ferroviario negli ultimi anni. Certo è che si parla ancora di una ipotesi di trasferimento a Vicenza e che comunque, ci dovrebbe essere una “contropartita” che le Ogr dovrebbero avere indietro con il reintegro di lavorazioni date all’esterno. Ma siccome lo scenario non è nuovo, in quanto altre lavorazioni pregiate, nate, sviluppatesi e consolidate a Foligno, hanno preso il volo ed assegnate ad altre officine sparse sul territorio, bisognerà stare con gli occhi bene aperti che questo non si ripeta più.

AUTORE: Francesca Petruccioli