Domenica mattina, dopo la messa celebrata nelle piccola chiesa di Sant’Anna, la parrocchia del Vaticano, stupendo è stato l’incontro di Papa Francesco, ancora vestito dei sacri paramenti, con i fedeli ad uno ad uno mentre uscivano dal tempio: un incontro non anonimo ma personale, affettuosissimo con ciascuno, uomini donne, giovani, anziani. Con i bambini, il Papa si inchinava per baciarli. Ma di tutti, che si erano fatti spontaneamente audaci a parlargli, era ammirevole l’ascolto attento e non distratto. Ma intanto ai cancelli d’ingresso alla Città del Vaticano si faceva sempre più numerosa la gente che premeva, e gli addetti all’ordine si preoccupavano; il Papa non si è trattenuto dall’andare benevolmente anche verso di loro per accoglierne il saluto filiale, finché sono venuti a prelevarlo con un’auto per portarlo agli ascensori così da farlo salire in tempo alla finestra per l’Angelus, mentre piazza San Pietro si riempiva sempre più. Un vero assedio di amore, mentre i commenti ripetevano: “È stupendo, è stupendo”. E dalla finestra del palazzo apostolico ha commentato il Vangelo della donna adultera sorpresa in flagrante adulterio, che i farisei avevano gettato ai piedi di Gesù per vedere se convenisse o no con la sentenza capitale che Mosè aveva comminato per simili donne, con lo scopo di trarlo in inganno. Il Signore li sorprese con la celebre risposta: “Chi di voi è senza peccato, scagli la prima pietra”. Un Vangelo che ha suggerito a Papa Francesco l’apologia della misericordia divina, che non si stanca mai di perdonarci, mentre siamo noi che ci stanchiamo di farci perdonare. Misericordia e Chiesa dei poveri nei discorsi di questi giorni sono state le parole più pronunziate. Sono le chiavi interpretative del suo programma. Ne dà forza la scelta del nome “Francesco”: “Un nome unico e straordinario nella storia del papato. Lui lo ha scelto, e questo vale più di tanti scritti e discorsi. Lo hanno capito tutti. Nel senso che sprona a sperimentare nuovi metodi di evangelizzazione, come ha detto al Collegio dei cardinali, e che apre nuove strade per la vita della Chiesa, innanzitutto verso una Chiesa più semplice, più misericordiosa, e soprattutto per i poveri. Che dà ai poveri il posto che ha riservato loro Gesù: sono infatti loro i destinatari primi della evangelizzazione e dell’amore della Chiesa”. E’ l’interpretazione che ne dà l’amico francescano card. Claudio Hummes, arcivescovo di San Paolo, che papa Francesco ha voluto accanto a sé nella Loggia delle benedizioni la sera della elezione dicendogli: “Vieni, voglio che tu mi stia accanto, visto che mi sei stato sempre vicino”. Conforto della collegialità dei Pastori della Chiesa, Papa non escluso!
Nuove strade per la vita della Chiesa
AUTORE:
† Pietro Bottaccioli
Vescovo emerito di Gubbio