Barbara Corvi, Sonia Marra, Lucia Ciocoiu. E ancora, Fabrizio Catalano, Vera Marro, Lucio Tascini. Sono solo alcuni degli scomparsi in Umbria. Un “piccolo esercito” silenzioso di persone di cui, da un giorno all’altro, si è persa ogni traccia. In Umbria la lunga battaglia per il loro ritrovamento, però, in questi ultimi mesi ha fatto alcuni importanti passi in avanti grazie all’approvazione, quest’estate, di una legge regionale per la ricerca delle persone scomparse e di un Fondo di solidarietà per i familiari. E proprio in questi giorni, a Terni e Perugia, è avvenuta la firma del Piano provinciale per la ricerca degli scomparsi tra prefettura, forze di sicurezza, associazioni di volontariato, Asl e diocesi.
“Si tratta di un fenomeno di forte rilevanza sia dal punto di vista quantitativo che sociale” ha spiegato Adelaide De Basilio, neuropsichiatra e presidente del comitato umbro dell’associazione Penelope, onlus che si occupa di sostenere, sotto il profilo legale e psicologico, le famiglie delle persone scomparse. “Eppure – continua – ancora c’è tanto da fare, poiché le persone non sono sensibilizzate quanto dovrebbero e gli iscritti dell’associazione restano pochi. In ogni caso, in questi mesi abbiano raggiunto dei risultati importanti. A livello nazionale, ad esempio, con l’approvazione da parte del Parlamento lo scorso novembre delle nuove norme per la ricerca degli scomparsi. Norme di cui Penelope è stata la principale promotrice e per cui si è battuta per anni”. Tra le novità della legge c’è, ad esempio, la possibilità che la denuncia di scomparsa sia presentata da qualunque persona ne sia a conoscenza, dunque non solo dai familiari, e che l’attività di ricerca sia effettuata con il concorso degli enti locali, di vigili del fuoco e protezione civile, delle associazioni di volontariato e degli organi di informazione.
In questi giorni, poi, un nuovo passo in avanti. La firma, per l’appunto, del Piano per la ricerca degli scomparsi presso la prefettura di Terni e, mercoledì scorso, anche di Perugia. “È per noi un grandissimo successo – ha spiegato la dott.ssa De Basilio – in quanto abbiamo partecipato alla stesura della bozza e al tavolo della firma insieme a prefettura, questura, tutte le forze di sicurezza, Asl, Pronto intervento e diocesi. Prima di questo Piano – ha sottolineato ancora – non esisteva una normativa. Ad esempio, tra le novità più importanti per cui la nostra associazione si è battuta nel tempo, c’è la possibilità di denunciare immediatamente la scomparsa, senza dover attendere le rituali 24-48 ore. Qualora le forze di polizia non dovessero accettare la denuncia, i cittadini potranno rivolgersi direttamente a noi, che segnaleremo la cosa al Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse al Viminale, con cui siamo in costante collaborazione, che se ne occuperà immediatamente”.