La situazione generale di crisi che ha investito il settore del turismo a livello nazionale sembra non aver lasciato indenne la nostra regione. Certo, non si può parlare di vera e propria crisi, ma è indubbio che a parte qualche caso di eccellenza la situazione negli altri comprensori non è poi così rosea. I dati sugli arrivi e le presenze sono ancora in fase di elaborazione da parte dei sistemi turistici locali, (dati definitivi si hanno solo per i primi sei ‘ otto mesi), ma è già possibile tirare le somme su quale sarà la situazione alla fine dell’anno. Da una prima indagine da noi condotta, dopo i primi sei mesi nei quali si registrano un po’ ovunque segnali negativi, con l’arrivo dell’estate e nei mesi successivi, il comparto ha registrato una timida ripresa o comunque una sostanziale tenuta, soprattutto negli arrivi. I numeri più significativi sono ancora quelli legati ad un turismo di tipo culturale, religioso e naturalistico, concentrato soprattutto nei fine settimana e che è interessato ai piccoli centri. La situazione dei due capoluoghi vive di fortune alterne. Perugia è il comprensorio che ha ottenuto i risultati migliori; l’annata che sta per concludersi è stata più che soddisfacente grazie alla mostra del Perugino, che ha fatto registrare un incremento soprattutto negli arrivi. ‘Per tutto il periodo di apertura della mostra, – sostiene Silvio Cipriani, dello Iat del perugino ‘ gli arrivi sono stati oltre 16.000 in più rispetto al 2003, e se consideriamo il dato negativo registrato sul piano nazionale nello stesso periodo (-1,1% di arrivi e -3,0% di presenze) possiamo dire che il comprensorio perugino ha raggiunto un ottimo risultato’. Un trend che ha trascinato con sé anche il comprensorio di Todi, Assisi, Marsciano e Terni. Anche le presenze hanno subito, nello stesso periodo, un sensibile incremento, che ha interessato solo gli alberghi, mentre l’extralberghiero ha registrato una flessione di giornate di presenza. Sostanzialmente positivi anche i numeri da giugno fino ad ottobre, soprattutto negli alberghi e concentrati nel fine settimana. Dati non lusinghieri, invece, ma di sostanziale tenuta, sono quelli del comprensorio ternano. Anche qui ‘la percentuale degli arrivi fino al mese di agosto si aggira intorno ad un + 2,36%, contro un -5,92% di presenze ‘ spiega Omero Mariani, dello Iat del ternano ‘ Sono cambiate le abitudini dei turisti, che preferiscono venire nel week-end e per visitare i piccoli centri: Stroncone e Montefranco hanno avuto la maggiore percentuale di arrivi’. Il primo bacino d’utenza è rappresentato dagli italiani, provenienti soprattutto dall’Emilia Romagna, Liguria, Abruzzo e Molise. Tra gli stranieri, insieme ai turisti del Nord e centro Europa (Germania, Paesi Bassi, Regno Unito) si segnalano nuovi bacini come la Nuova Zelanda, la Cina, il Messico, il Brasile e il Giappone. Bene è andata ad Assisi, meta di un turismo religioso, ma anche culturale: il turista tipo in media si ferma due ‘ tre giorni. Soddisfatti gli albergatori per i risultati dei primi sei mesi: ‘un trend positivo che è proseguito fino a novembre’ – spiega Mario Citerbo, responsabile del Consorzio albergatori. Decisamente positivo l’andamento turistico a Città di Castello e nell’Altotevere: i dati fino al mese di settembre indicano una crescita che premia soprattutto il settore alberghiero con un aumento della presenza media, mentre segnali negativi sono quelli provenienti dagli arrivi. Il settore ad aver dato ‘più linfa’ al comparto è quello legato all’industria, al commercio, alle terme, oltre che quello legato alle manifestazioni e agli itinerari nel verde. A Spoleto, dopo i primi mesi ‘di magra’, imputabili soprattutto alle presenze, lievi segnali di ripresa si sono evidenziati in concomitanza con i grandi eventi, da maggio a settembre. Grazie alle attrattive culturali del territorio, il turista non si ferma solo a Spoleto, ma si sposta per visitare gli altri centri minori, che negli ultimi anni si sono attrezzati con strutture all’avanguardia, soprattutto agriturismi’. In Valnerina, dopo i primi mesi non molto positivi, segnali di ripresa si sono avuti a luglio e agosto. L’andamento soddisfacente dei mesi autunnali fa ben sperare in una ripresa. Una curiosità: la programmazione della fiction su Santa Rita ha fatto registrare, nei giorni successivi, un sensibile aumento dei visitatori. Toni di parziale soddisfazione vengono dall’ufficio turistico di Gubbio. Dopo un inizio d’anno non soddisfacente, positivi sono i numeri relativi ai mesi dall’estate fino ad ottobre, rappresentati soprattutto dagli arrivi, come dalle presenze negli alberghi. In calo invece le presenze negli agriturismi, che nel comprensorio sono circa 100. Stagione turistica non esaltante quella del Trasimeno, che almeno fino a stagione estiva inoltrata (luglio) ha trovato conferma con dati che si attestavano con il segno meno a due cifre. Fortunatamente, dicono all’ufficio turistico locale, durante l’estate il livello del lago si è alzato, consentendo una condizione di vivibilità del lago stesso e delle sue sponde, permettendo alla stagione di recuperare in parte le perdite. Il dato più confortante è stato quello degli arrivi che di fatto è sugli stessi livelli del 2003, mentre sono calate le presenze. I settori che hanno subito di più di tutti sono stati i campeggi e le case appartamento. Hanno tenuto gli alberghi, in calo gli agriturismi.
Nostra indagine tra gli uffici turistici: un primo bilancio sulla ricettività
Umbria, stagione in chiaroscuro
AUTORE:
Manuela Acito